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mercoledì 18 gennaio 2012

BUON COMPLEANNO CAMPIONE, ALI' BUMAYE - di Nicola Gallo

tratto da www.ondafuturista.it


La foto affianco dice tutto di Muhammad Alì, di quello che è stato, di quello che è e di quello che sarà in futuro colui che una volta si chiamava Cassius Clay. Perchè al di là di tutto Alì rimane un lottatore sempre pronto a sferrare pugni sul ring come nella vita, con impressa in faccia un'espressione cattiva con quegli occhi neri che ti penetrano nell'anima. Del morbo di Parkinson che si è impadronito dei suoi gesti, ma non della vita dell'ex campione dei pesi massimi (emblematico nel 1996, ad Atlanta, la sua immagine tremante per la malattia, mentre accende il bracere olimpico da ultimo tedoforo), neanche l'ombra ogni qual volta alza la guardia. Oggi compie 70 anni, vissuti sempre sulla breccia, da personaggio, perchè si può discutere se sia stato o meno il miglior pugile del mondo, ma è innegabile il suo carisma fuori e dentro le corde di un ring.
Un uomo amato ed odiato, impossibile con lui avere mezze misure, come non le avute lui con se stesso, impossibile per lui una vita "normale", si è sempre messo in discussione mettendo a rischio tutto di se. Storico il suo rifiuto di combattere in Vietnam, come il suo impegno nelle battaglie per i diritti civili, seppe trascinare un popolo che lo sostenne, al grido di "Alì bumaye" (Alì uccidilo) durante l'epico incontro di Kinshasa contro George Foreman, probabilmente in quell'incontro più forte di lui, come Joe Frazier a Manila, l'anno dopo. Uscì due volte vincitore e si alimentò il mito corroborato da una vita privata segnata profondamente dalla conversione all'Islam e dal rifiuto per un America, la sua Patria, in cui non si riconosceva più. Tante mogli, tanti figli, tra cui Laila, ottimo pugile ritiratasi qualche anno fa dopo 24 vittorie su 24 incontri, di cui 21 per KO, meglio del padre che trascinò la sua carriera in un lento oblio durato qualche anno, probabilmente dovuto alla malattia che puntuale si manifesto conclamata a metà anni Ottanta pochi anni dopo il ritiro definitivo. Buon compleanno campione, altri settanta di questi anni di una vita che è un esempio di coerenza e coraggio, a guardia alta... sempre !

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