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mercoledì 11 gennaio 2012

IL CARO LEADER – di Eretico


da Tora Bora

Ormai la Befana è passata, le feste pure, è alla fine come ampiamente previsto Monti, ha mangiato panettone, torrone e pandoro. Insomma si va sino la fine legislatura, l'ipotesi quando ancora il Cav. era alla tolda di comando di crisi a Natale e voto in primavera è scongiurata, con la benzina alle stelle, i mercati in subbuglio, lo spread impazzito ed una credibilità europea tutta da ricostruire ci mancava solo una campagna elettorale.
Dall'Afganistan si sovrappongono due immagine i latrati e pianti a dirotto di maschi e femmine, vecchi e giovani di ambo i sessi per il caro leader quel Kim Jong-il “prematuramente scomparso” a 60 anni (mannaggia...) e le evoluzioni dei pidiellini e di Silvio Berlusconi in queste settimane di “forzata maggioranza”. Da tramandare ai posteri la mitica proposta di sabato scorso di Maurizio Gasparri di una serie di liberalizzazioni da presentare a Monti nei prossimi giorni. Questa dissociazione mentale nel Pdl e in Silvio Berlusconi diventa patologica nella Lega che ha fatto la storia in questi primi giorni di 2012 con Roberto Calderoli, il quale sprezzante del pericolo e del ridicolo, ha contestato al neo-premier l'utilizzo dell'appartamento di Palazzo Chigi durante il cenone di Capodanno. Degna del famoso cazzotto ne ”Il secondo tragico Fantozzi” al povero Ragioniere Ugo alla richiesta chi aveva fatto palo (il famigerato McKinley), la risposta dell'Ufficio Stampa della Presidenza del Consiglio che ha elencato pietanze, partecipanti, tempi e modi della cena riconoscendo con ineffabile perfidia l'aumento dei costi vivi per acqua, luce e gas. Perchè in questa tragicommedia in Corea del Nord come in Italia è la corte, il contorno a rendere ridicola la figura del Capo, certo nel Bel Paese l'ex Premier non fa nulla per farsi rimpiangere con dei continui stop and go da far invidia ai “drive through” della Formula Uno sul Governo tra dichiarazioni ufficiali, esternazioni off records, insomma meglio stare nelle caverne di Tora Bora dimora che mi mi tengo ben stretta.

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