Alessio Martino, giovanissimo responsabile del Circolo Territoriale di Futuro e Libertà nel III Municipio di Roma Capitale, interviene rendendo onore ed omaggio alle vittime della strage di Acca Larentia, avvenuta nel 1978, nei pressi della locale sezione del Movimento Sociale Italiano e del Fronte della Gioventù, nella quale persero la vita, uccisi da quelle che di li a poco si manifestarono come Brigate Rosse, e da un colpo di pistola partito da un carabiniere, tre militanti del movimento giovanile del partito.
Questo episodio, oltre che per la sua drammaticità, segnò uno spartiacque per quanto riguarda la violenza politica di stampo comunista, in quanto fu la prova generale che i terroristi rossi misero in pratica, prima di altri episodi che hanno insanguinato la nostra Italia. Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, questi i nomi dei tre ventenni caduti: i primi due uccisi da un commando brigatista di sei persone mentre erano intenti nel distribuire volantini per un concerto, il terzo per mano delle forze dell'ordine, durante gli scontri avvenuti nella manifestazione di protesta di li a poco venutasi a creare davanti alla sezione ove avvennero i fatti. "Nella memoria rimane vivido e indelebile il ricordo di Franco, Francesco e Stefano - afferma Alessio Martino - che 34 anni fa rimanevano vittime di quella politica che ha lasciato un profondo solco di sangue come propria scia. Acca Larentia è ancora e deve rimanere come qualcosa di indelebile nelle menti di tutti coloro i quali oggi, in un modo che deve essere necessariamente diverso - continua l'esponente del partito di Gianfranco Fini - fanno e vogliono fare politica. A tutte le vittime della violenza politica e della follia umana va il nostro ricordo e il nostro modo di fare una politica diversa, concreta, reale, pacifica e, speriamo, fruttuosa. Quel che accadde a Roma il 7 Gennaio del 1978 non può passare inosservato o senza condanna, la violenza non è di Destra o di Sinistra, non è di parte la vita di un giovane strappata alla sua Storia. Per questo motivo auspichiamo - conclude il giovane futurista - e siamo certi che tutte le forze politiche si uniranno nella memoria di questi tragici e terribili eventi affinchè non si ripetano mai più gli errori del passato". Alessio, con i suoi 19 anni, è un esempio di come un giovane militante del partito di colui che è stato ed è il più alto rappresentante nelle Istituzioni di quella storia, avente una storia politica personale non collegata alla tradizione politica della destra Italiana,senta come proprie quelle vittime e questo è il più bel segno di pacificazione e di memoria condivisa che giornate come quella di oggi possono dare a giovani e meno giovani.
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