Ma che cos'è realmente l'Unione di Centro? Possiamo parlare ancora di un partito oppure di una federazione di realtà in perenne conflitto? Il partito di Casini, in questi anni di purgatorio, da quando rifiutò, dimostrando lungimiranza politica, l'ingresso nel Pdl, si è arrabattato come poteva sui territori, trasformandosi in un camaleonte politico, alleandosi ora a destra ora a sinistra, fiutando, da buoni democristiani, le vittorie possibili. Ecco così che si è andato formando il quadro di alleanze nella nostra Regione ed ai Castelli Romani, a dir poco contraddittorio. Alla Regione governa al fianco della Polverini, a Marino sostiene attivamente il Sindaco pidiellino Adriano Palozzi, ad Ariccia ha contribuito alla coalizione terzista di Roberto Di Felice, ad Albano sostiene una giunta con dentro Pd, Rifondazione Comunista, Idv, Sinistra Ecologia e Libertà e Comunisti Italiani. Per quanto può reggere una situazione simile?
Al di la delle giustificazioni del momento, è innegabile che, specie con l'indicazione del "Terzo Polo" nascente, Luciano Ciocchetti e soci, dovranno fare delle scelte, se non proprio coerenti, quantomeno plausibilmente accettabili per l'elettorato e per la maggioranza dei suoi quadri, i quali mostrano i primi segni di insofferenza. Ad Albano in particolare si assiste ad un fenomeno tutto da studiare, il partito vede la sua rappresentanza consiliare al suo massimo picco di espansione, mai infatti dal 1994 ad oggi i casiniani potevano contare su un gruppo di tre consiglieri, assessorati ed incarichi così pesanti in giunta, ma mai si sono mostrati così divisi tra loro, divenendo un fattore di instabilità perenne. Il Ccd prima e l'Udc poi, negli anni di partecipazione, da fondatori, al polo di centrodestra locale, si erano distinti per moderazione ed equilibrio, mentre ora in ogni fibrillazione c'è un loro esponente ad accendere la miccia o a fare da detonatore. La congiura di Febbraio ai danni del neoeletto Sindaco Nicola Marini, sarebbe stata promossa dal maggiore collettore di voti dei casiniani in città: l'allora vice sindaco Maurizio Sannibale, contrapposto proprio al capogruppo a Palazzo Savelli del suo stesso partito: Luca Andreassi, il quale, facendo mancare la sua firma ai congiurati, salvò il centrosinistra. Da quei giorni ad oggi è stato tutto un susseguirsi di tira e molla, tra Sindaco e Udc, fino a quando, in estate si arrivò ad un vero e proprio asse privilegiato tra Udc e Marini, che portò al reinserimento in giunta dello stesso Sannibale, dopo la sua brusca defenestrazione. Pace fatta dunque? Neppure per sogno, infatti entra in scena, dopo l'ennesimo rimpasto di giunta, la terza componente Udc, quella che fa riferimento al consigliere Maggi, rappresentata in giunta dall'assessore al bilancio, "il Ribelle", Andrea Marconi. Il quale, cronache di questi giorni, non ha esitato nello smentire in aula il proprio Sindaco e tutta la sua maggioranza, creando altri scompensi cardiaci al povero Marini. L'assessore smentisce il Sindaco, ma viene smentito dal suo capogruppo, il quale a sua volta viene smentito da uno dei tre suoi consiglieri comunali, il tutto in un partito del 5%. L'Udc di Albano oggi si viene a configurare come un'ircocervo politico, nel quale convivono a fatica tre partiti diversi in consiglio ed un quarto fuori. Se infatti Luciano Ciocchetti, leader regionale, ad Albano non ha rappresentanza nell'assemblea di Palazzo Savelli, ciò non si può dire per il consigliere regionale Carducci, che vede tra i suoi supporters sia Maggi che Andreassi. Ciocchetti non ha mai celato le sue simpatie per il centrodestra mentre Carducci è l'anima mancina del partito, piu' vicino al Pd che all'Udc, dicono i maligni. Nell'Udc c'è chi tira a destra, chi tira a sinistra, mentre Casini spinge per formare sui territori il terzo polo. Come andrà a finire? E soprattutto: c'è qualcuno che tira verso gli interessi dei cittadini?
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