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giovedì 3 novembre 2011

ALBANO LAZIALE: CHE DELUSIONE QUESTI VERDI FINTI AMBIENTALISTI - di Massimiliano Andreacchio

Chi come noi ha avversato lealmente l'ascesa al potere del centrosinistra di Albano, ha avuto per qualche attimo un sussulto di positività, sperando che, con l'avvento delle forze dichiarate ambientaliste, la tutela del territorio, del verde pubblico e della salubrità ambientale, trovassero la loro massima espressione e tutela, assurgendo a fiore all'occhiello, per quanto con modalità demagogiche, dell'azione amministrativa.
Le nostre speranze ben presto sono state mortificate: già dai primi mesi di governo delle sinistre assortite, e non ostante la gestione diretta dei Verdi e di Sinistra Ecologia e Libertà di importanti assessorati, con deleghe pesanti, la salvaguardia e la cura del territorio sono divenute tra i principali e piu' visibili fallimenti dell'amministrazione Marini. I parchi pubblici all'abbandono, le piu' elementari manutenzioni trascurate, intere aree di territorio lasciate al degrado. A Pavona la tanto paventata valorizzazione di Villa Contarini è rimasta lettera morta, anzi, per delle semplici potature si è dovuto aspettare mesi. Con la scarsità delle risorse in bilancio, la cura del patrimonio verde del Comune, la sana gestione dell'esistente, non rappresenta un costo ma diventa la cartina di tornasole per valutare una buona amministrazione, senza opere faraoniche ne progetti mirabolanti. Questo non basta a giudicare un governo cittadino ci direte: ma in realtà molte sono le questioni in cui la giunta si è mostrata inadatta a gestire la macchina comunale, per imperizia o per problemi politici insiti nella coalizione multicolore a sostegno del Sindaco. Arrivando ai nostri giorni, come non parlare della madre di tutte le battaglie politiche dei "rossoverdi", la questione Inceneritore. Avevamo detto che il tempo sarebbe stato galantuomo e che, con la demagogia ed il populismo non si sarebbe potuto raggiungere il risultato, auspicato anche da chi vi scrive, della non installazione di questo modello di Inceneritore ad Albano. Pur non volendo fare le cassandre, assistiamo senza stupore al fallimento delle politiche sulla questione rifiuti: ritardi nell'avvio della raccolta differenziata, una sostanziale assenza di un piano integrato dei rifiuti, magari concertato con altri enti locali, che sia una valida alternativa all'eco-mostro, un continuo tergiversare con balletti politici e di poltrone mentre a Roncigliano si continuano a scavare invasi. In queste ore assistiamo alla rivolta dei comitati contro l'assessore Fiorani, incapace, a loro dire, di governare il problema, financo attraverso maldestri ritardi burocratici, testimoniati dal respingimento della sospensiva del T.A.R.. Eravamo facili profeti quando anni fa denunciavamo la doppiezza di certi "verdi", i quali al sabato sfilavano per Corso Matteotti accanto ai cittadini ed al lunedì in Regione con Marrazzo ed in provincia con Zingaretti, votavano si all'Inceneritore. A poco servono le arrampicate sugli specchi che oggi Fiorani improvvisa, per giustificare un fallimento annunciato. La politica dello scarica barile per cui, le responsabilità sono sempre di altri, la Regione, la Provincia, lo Stato e financo l'ONU se necessario, ma mai se stessi, mai una presa d'atto, un sussulto di coscienza, un po' di senso civico applicato alla verità dei fatti, non incantano piu' i cittadini, sempre piu' esterrefatti e desiderosi di un cambio generazionale di classe dirigente.

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