Infuocata conferenza stampa del consigliere comunale di Frascati del Pdl, Mirko Fiasco, in merito alla sua sospensione dal partito, sanzionata dal direttivo del Popolo della Libertà frascatano.
All’incontro hanno preso parte i rappresentanti legali delle associazioni che si riconoscono nell’azione politica del giovane esponente ex Alleanza Nazionale: Carlo Barbera (Promotori della Libertà), Francesco D’Amico (Club della Libertà di Frascati), Angelo D’Uffizi (Associazione Imago), Marco Magliocchetti (Orizzonti Nuovi), Massimo Gazzaneo (Associazione PER).
Grande s t u p o r e in città aveva suscitato l’improvviso provvedimento disciplinare ai danni del consigliere Fiasco, che ricordiamo essere il p i ù v o t a t o dai cittadini tra i consiglieri, secondo solo all’ex sindaco Franco Posa. Il direttivo del Pdl aveva motivato il tutto asserendo che, Fiasco aveva usato indebitamente il simbolo del Pdl, in un manifesto, senza preventivamente aver informato il commissario Marco Silvestroni, critico con la maggioranza di centrosinistra, sulla vicenda dell’utilizzo di alcuni immobili del patrimonio comunale. Inoltre, la reprimenda si incentrava sul fatto che, in quel manifesto, veniva affiancato il simbolo del Pdl con quello di Futuro e Libertà, partito finiano che a Frascati vede in Nicola Gallo il responsabile ufficiale dell’unico circolo cittadino.
Questo è solo l’ultimo capitolo di una vicenda politica che vede il centrodestra frascatano perennemente impegnato in guerre intestine, basti ricordare che oggi il Pdl di Frascati è commissariato. Proprio la gestione commissariale si pone come punto di frizione tra la vecchia guardia degli ex An e Forza Italia: Igino Mancini e Mario Gori, che oggi gestiscono il partito e chi come Mirko Fiasco spinge per un radicale ricambio di classe dirigente.
“Il direttivo del Pdl è un organo n o n p r e v i s t o dallo statuto del Pdl – ha affermato Angelo Cristofanelli, moderatore della conferenza stampa e membro della redazione del periodico Argomenti. – Il commissario va commissariato – ha continuato – l’accusa di aver affiancato il simbolo del Pdl con quello di Fli ci appare risibile, visto che, se ci sono frizioni a livello nazionale, non si possono disconoscere le comuni radici ed i comuni valori con chi, fino a ieri era con noi, ed oggi condivide alcune importanti battaglie sul territorio”.
Mirko Fiasco si è soffermato sulla disamina dei fatti che hanno portato alle odierne spaccature:
“Riconosco ad Igino Mancini di essere stato il mio “padre politico”, ma la frattura tra di noi è nata allorquando Mancini, svendette la politica dell’opposizione alle giunte di centrosinistra, in nome di suoi propri interessi personali”.
“Il commissariamento del Pdl di Frascati è una decisione frettolosa e dannosa per tutti, che impedisce il rinnovamento della classe dirigente locale che – continua Fiasco – a nostro avviso va totalmente rinnovata, per ricompattare l’area moderata della città, per produrre un progetto comune di g o v e r n o , alternativo alla sinistra, serio e credibile. Progetto che a mio avviso non può che coinvolgere ogni realtà politica che si ispiri ai valori dei moderati, incluso ovviamente Futuro e Libertà, interloquendo anche con chi oggi appare molto polemico, come “LaDestra”, perché credo che con il dialogo si possano costruire importanti convergenze per il bene di Frascati”.
“Convocare riunioni c a r b o n a r e, con quattro o cinque presenze su venti, s e n z a uno straccio di v e r b a l e, per sospendere o espellere qualcuno dal partito, senza ovviamente avvertire il diretto interessato, visto che io ho appreso del provvedimento dagli organi di stampa, mi sembra una r i d i c o l a azione, strumentale agli interessi di chi vuole che il centrosinistra governi per sempre Frascati – ha insistito Fiasco – Questi dirigenti politici hanno fallito, portando risultati a tratti imbarazzanti, in termini numerici e politici, noi non ci riconosciamo in questa gestione del partito i n c a p a c e d i v a l o r i z z a r e il lavoro dei consiglieri comunali e di intraprendere iniziative politiche di ampio respiro”.
“Per questi motivi – ha concluso Fiasco – Io ed i membri del direttivo che si rifanno alle mie posizioni: Massimo Gazzaneo e Angelo D’Uffizi, abbiamo comunemente deciso, di dimetterci dal direttivo del Pdl di Frascati. Rimarremo nel Pdl, perché crediamo nel progetto di una casa comune dei moderati, e a tal fine continueremo la nostra attività politica tra la gente, sul territorio, perché in questa crediamo e per questa conseguiamo il consenso”.
All’incontro hanno preso parte i rappresentanti legali delle associazioni che si riconoscono nell’azione politica del giovane esponente ex Alleanza Nazionale: Carlo Barbera (Promotori della Libertà), Francesco D’Amico (Club della Libertà di Frascati), Angelo D’Uffizi (Associazione Imago), Marco Magliocchetti (Orizzonti Nuovi), Massimo Gazzaneo (Associazione PER).
Grande s t u p o r e in città aveva suscitato l’improvviso provvedimento disciplinare ai danni del consigliere Fiasco, che ricordiamo essere il p i ù v o t a t o dai cittadini tra i consiglieri, secondo solo all’ex sindaco Franco Posa. Il direttivo del Pdl aveva motivato il tutto asserendo che, Fiasco aveva usato indebitamente il simbolo del Pdl, in un manifesto, senza preventivamente aver informato il commissario Marco Silvestroni, critico con la maggioranza di centrosinistra, sulla vicenda dell’utilizzo di alcuni immobili del patrimonio comunale. Inoltre, la reprimenda si incentrava sul fatto che, in quel manifesto, veniva affiancato il simbolo del Pdl con quello di Futuro e Libertà, partito finiano che a Frascati vede in Nicola Gallo il responsabile ufficiale dell’unico circolo cittadino.
Questo è solo l’ultimo capitolo di una vicenda politica che vede il centrodestra frascatano perennemente impegnato in guerre intestine, basti ricordare che oggi il Pdl di Frascati è commissariato. Proprio la gestione commissariale si pone come punto di frizione tra la vecchia guardia degli ex An e Forza Italia: Igino Mancini e Mario Gori, che oggi gestiscono il partito e chi come Mirko Fiasco spinge per un radicale ricambio di classe dirigente.
“Il direttivo del Pdl è un organo n o n p r e v i s t o dallo statuto del Pdl – ha affermato Angelo Cristofanelli, moderatore della conferenza stampa e membro della redazione del periodico Argomenti. – Il commissario va commissariato – ha continuato – l’accusa di aver affiancato il simbolo del Pdl con quello di Fli ci appare risibile, visto che, se ci sono frizioni a livello nazionale, non si possono disconoscere le comuni radici ed i comuni valori con chi, fino a ieri era con noi, ed oggi condivide alcune importanti battaglie sul territorio”.
Mirko Fiasco si è soffermato sulla disamina dei fatti che hanno portato alle odierne spaccature:
“Riconosco ad Igino Mancini di essere stato il mio “padre politico”, ma la frattura tra di noi è nata allorquando Mancini, svendette la politica dell’opposizione alle giunte di centrosinistra, in nome di suoi propri interessi personali”.
“Il commissariamento del Pdl di Frascati è una decisione frettolosa e dannosa per tutti, che impedisce il rinnovamento della classe dirigente locale che – continua Fiasco – a nostro avviso va totalmente rinnovata, per ricompattare l’area moderata della città, per produrre un progetto comune di g o v e r n o , alternativo alla sinistra, serio e credibile. Progetto che a mio avviso non può che coinvolgere ogni realtà politica che si ispiri ai valori dei moderati, incluso ovviamente Futuro e Libertà, interloquendo anche con chi oggi appare molto polemico, come “LaDestra”, perché credo che con il dialogo si possano costruire importanti convergenze per il bene di Frascati”.
“Convocare riunioni c a r b o n a r e, con quattro o cinque presenze su venti, s e n z a uno straccio di v e r b a l e, per sospendere o espellere qualcuno dal partito, senza ovviamente avvertire il diretto interessato, visto che io ho appreso del provvedimento dagli organi di stampa, mi sembra una r i d i c o l a azione, strumentale agli interessi di chi vuole che il centrosinistra governi per sempre Frascati – ha insistito Fiasco – Questi dirigenti politici hanno fallito, portando risultati a tratti imbarazzanti, in termini numerici e politici, noi non ci riconosciamo in questa gestione del partito i n c a p a c e d i v a l o r i z z a r e il lavoro dei consiglieri comunali e di intraprendere iniziative politiche di ampio respiro”.
“Per questi motivi – ha concluso Fiasco – Io ed i membri del direttivo che si rifanno alle mie posizioni: Massimo Gazzaneo e Angelo D’Uffizi, abbiamo comunemente deciso, di dimetterci dal direttivo del Pdl di Frascati. Rimarremo nel Pdl, perché crediamo nel progetto di una casa comune dei moderati, e a tal fine continueremo la nostra attività politica tra la gente, sul territorio, perché in questa crediamo e per questa conseguiamo il consenso”.
La Redazione.
Resoconto della conferenza stampa inerente le reazioni del gruppo Argomenti, in merito alla sospensione dal Pdl di Frascati del consigliere comunale Mirko Fiasco.
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