Questa frase, l’affermazione contenuta nel titolo, me la sento dire da anni, da vicini di casa, adulti, anziani e giovani, invece, lentamente, ho visto prima con gli occhi del bambino, poi con quelli dell’adolescente, poi con quelli più maturi della maggiore età ed infine entrato nella fase adulta della mia vita, l’evoluzione del rione, soprattutto di Cocciano Nuovo: le strade asfaltate, ponendo attenzione al piano regolatore e ad una consistente quota di verde pubblico e privato.
Come dimenticare la costruzione della Chiesa sotto l'azione incessante prima di Don Umberto, poi di Don Costantino, infine l’edificazione del centro commerciale con dentro nella parte inferiore sia l’Eurospin, sia il centro di primo impiego e nella parte superiore una serie di negozi, il bar, la pizzeria e la Banca di Credito Cooperativo.
Tanto si è fatto, tanto si può fare anche perché negli ultimi anni Cocciano ha vissuto un fenomeno particolare. Infatti, prima vi hanno stabilito la propria residenza tanti protagonisti della politica frascatana, poi un progressivo abbandono di questi personaggi ed un successivo oblio che ha coinvolto la vita del quartiere.
Esso è diventato un crocevia per i pendolari, per tutta la fascia di chi esce dalla bretella di San Cesareo allo svincolo autostradale di Monteporzio Catone, per chi non vuole attraversare Frascati e andare verso Roma o semplicemente sulla Tuscolana da San Cesareo, Zagarolo, Colonna, Monteporzio, Rocca di Papa e Rocca Priora. In questo quadro, appare insufficiente l’illuminazione delle strade, pensare che quest’estate abbiamo assistito alla “parzializzazione” dell’illuminazione su via degli Ulivi, vialone che costeggia lo stadio del Rugby, quasi a voler risparmiare energia elettrica, a tutto discapito della sicurezza però.
Infine l’incuria: come non parlare dei rallentatori stradali, (foto accanto) del rallentatore “col buco” è chiaro simbolo della situazione. Della fontana di via dei Furii su cui ho fatto una battaglia personale a furia di comunicati stampa, discussioni su facebook e con gli strumenti on-line del Circolo Generazione Italia di Frascati prima e poi del Circolo di Fli Frascati, di cui sono responsabile, senza “buttarla in politica”, avendo la sola esigenza di risolvere un problema che venerdì 17 gennaio ha assunto dimensioni imbarazzanti per gli anziani di Cocciano Vecchia, con la suddetta via ridotta ad una lastra di ghiaccio, visto le temperature che in vaste zone dell’Italia centrale hanno portato a nevicate ed enormi disagi alla popolazione.
Ho evitato nel volantino di parlare di raccolta differenziata per non alimentare una polemica cavalcata da "Argomenti" con forza e coraggio, con un’attenzione particolare al centro storico di Frascati, ma che nelle zone limitrofe tra cui Cocciano, assurge ad una dimensione drammatica, con il cumulo dei rifiuti di noi residenti e di chi dal centro va verso Roma e approfitta dei cassonetti tradizionali per buttare la propria spazzatura, viste le difficoltà di raccolta della cosiddetta differenziata in città.
Tante criticità cui vanno affiancate delle proposte concrete, lo chiede il quartiere che ha accolto con interesse la distribuzione del volantino, dopo aver segnalato a voce e via mail le problematiche sopra elencate, e, con cui il rapporto è pressoché quotidiano.
La parola al Sindaco ed alla Giunta Comunale tutta, con particolare attenzione ad assessori e consiglieri delegati competenti in materia, ma anche alla politica, in generale, che deve fare uno scatto in avanti per risolvere i problemi quotidiani della gente.
Uno sguardo al quartiere frascatano da parte di un residente
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