FUORI LE WILLIAMS, LA WOZNIACHI TRA LE DONNE E FEDERER NEI QUARTI TRA I MASCHI !
Wimbledon cambia, è un ossimoro strano quello che proposto, visto che la tradizione a Church Road è forma e sostanza in maniera inscindibile:
lunedì’ fra le 16:11 e le 17:41 escono di scena una dopo l’altra Serena Willams esclusa da una Bartoli formato deluxe 2007, quando sempre nei Championship estromise Justine Henin, aprendosi la strada per una finale che la vide sconfitta da Venus Williams, che nel replay del 2010 è stata di nuovo estromessa dal torneo londinese dalla bulgara Pironkova, anche stavolta in due rapidi set, infine Caroline Wozniacki, esclusa dal tabellone femmile da una indomabile Dominika Cibulkova, capace di battere sullo stesso terreno del ritmo e della precisione di gioco, cogliendo tutti gli angoli del campo.
Tre prestazioni da incorniciare, insomma, una menzione in particolare per quella di Marion Bartoli, che si, martedì non è riuscita a confermare la prestazione dell’ottavo cedendo, nel terzo e decisivo set, nettamente a Sabine Lisicki, che coglie a Wimbledon quel grosso risultato che in molti attendevano da tempo, ma che contro Rena ha dimostrato le potenzialità infinite del suo gioco ad altissimo livello.
Importante la conferma di Tsvetana Pironkova sull’erba, quest’anno non è semi come lo scorso anno, per merito o colpa che dir si voglia della Ceca Petra Kvitova, arrivata ad un ammirabile maturazione tecnica che la esalta nella seconda parte di stagione sull’erba (seconda semifinale consecutiva a Londra) e sul cemento americano.
Posto in semi con meno travaglio per Maria Sharapova, che diventa la naturale favorita del torneo, non c’è stato l’atteso quarto con Caroline, ma comunque Masha ha convinto con scores importanti nei turni fin qui svolti certo non c’è stato ancora un match proibitivo, forse l’unico sarà la finale con quella Vika Azarenka, autrice di un buon torneo insidioso più nella prima settimana con le vittorie non scontate sul verde contro Hantuchova e Petrova. Certo ci sono ostacoli da affrontare per le due, per la russa la tedesca Lisicki, che non ha nulla da perdere, come e più della Kvitova contro la bielorussa, che è favorita del match, ma non strafavorita.
Al maschile la straripante presenza scenica di Wilfred Tsonga ha conquistato tutto e tutti, compresa una semi contro Nole Djokovic di inestimabile valore:
la vittoria contro Roger Federer su questi campi, finora appannaggio solo di Rafa Nadal è quasi epocale, contro poi un grande Fedro nei primi due set quasi ingiocabile, poi qualcosa è cambiato, certo anche un calo dello svizzero ormai uso ad avere questi cali verticali di prestazione, ma soprattutto una “trans agonistica” di due ore a furia di colpi vincenti e di uno spirito d’iniziativa preso con forza da metà secondo set in poi.
Tomic va fuori con qualche rimpianto, ma anche con la forza di un quarto giocato con grande lucidità a dispetto dei diciottanni d’età, Djokovic ha convinto in parte, ma comunque ha confermato, che anche dove non è favorito, come sui prati, è competitivo al massimo livello.
Tre favoriti su quattro alle fasi finali, per Andy Murray i patemi ci sono stati più nei primi turni, dopo un po’ la tensione che si è sciolta, un po’ l’incapacità di Feliciano Lopez di rendere, ieri in particolare, come era nelle sue potenzialità l’ha portato allo scontro di domani contro un Nadal menomato da un problema fisico, ma comunque con le potenzialità per bissare il successo a Wimbledon del 2009.
Tsonga-Djokovic sarà sfida intrigante e non scontata, probabilmente non bellissima tecnicamente, forse si risolverà in una maratona infinita, anche se molto dipenderà da Wilfred e dalla sua capacità di archiviare l’impresa contro Roger, resettare tutto ed impostare una partita d’attacco, ma anche di pazienza contro Nole, giocatore ormai maturo per interpretare anche dove non lo è il ruolo di favorito, con agio e maturità.
Nicola Gallo ci introduce alle semifinali maschili e femminili di Wimbledon, con uno sguardo agli ottavi e quarti di inizio settimana, ponendo attenzioni alle eliminazioni eccellenti delle sorelle Williams, di Caroline Wozniacki e soprattutto di Roger Federer tra gli uomini.
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