Il mercato degli affitti in Italia vive una situazione di stallo senza precedenti, tra una domanda che vede nella locazione il refugium peccatorum per sfuggire alle forche caudine che dissemina il mercato creditizio per l’erogazione dei mutui, ed un’offerta che partendo da un’indubitabile posizione di forza, non si fa scrupolo di sfruttarla fino in fondo anche a costo di non affittare gli immobili per non cedere sul prezzo di locazione.
Quando si parla d’immobili ad uso abitativo, il sogno della casa di proprietà rimane sempre l’obiettivo principale per la quasi totalità delle famiglie italiane, l’affitto è un ripiego, spesso mal sopportato, utile ad un risparmio consistente facendo un confronto con la rata mensile di mutuo.
Il locatore, dall’altra parte della barricata, spesso non ha necessità di affittare per forza il proprio bene e quindi rimane fermo nella sua valutazione economica.
Il locatore, dall’altra parte della barricata, spesso non ha necessità di affittare per forza il proprio bene e quindi rimane fermo nella sua valutazione economica.
Un mercato bloccato quindi, in cui neanche la crisi economica degli ultimi anni ha impresso una svolta decisa riavvicinando le parti in causa, semmai le ha allontanate creando un clima di legittimo sospetto che neanche la figura dell’agente immobiliare riesce a risolvere.
Il professionista in questione spesso è visto con diffidenza da ambo le parti, poiché per il proprietario di casa è sinonimo di una diminuzione del ricavo con le provvigioni da pagare, allo stesso modo per l’inquilino questa prestazione professionale porta ad un aumento della spesa da sostenere.
Sintomatico, per le ragioni sovraesposte, la diminuzione consistente degli affitti trattati dalle agenzie, che non vedono convenienza nell’occuparsi di tale mercato che ormai è sempre più alimentato sempre più da una domanda ed un’offerta sui siti internet e sui giornali specializzati.
Non esistono solo gli affitti abitativi, negli scorsi decenni sono aumentati esponenzialmente gli affitti commerciali, l’uso-ufficio, ad esempio, che con la presenza di società o liberi professionisti nel ruolo di clienti sono una garanzia ben più solida per il padrone di casa sia dal punto di vista della puntualità e sicurezza dei pagamenti sia per aumentare i ricavi, idem per le attività commerciali che hanno valorizzato notevolmente gli immobili al piano terra degli edifici.
Per non parlare degli affitti agli studenti universitari che hanno registrato un vero e proprio boom nell’ultimo ventennio, un mercato in cui è difficile districarsi dove le parti in causa spesso oscillano tra il ruolo della vittima ed il ruolo del carnefice, con svariati casi di sfruttamento della posizione dominante dei locatari e di converso con comportamenti riprovevoli dei giovani inquilini, colpevoli spesso di restituire gli immobili ai legittimi proprietari in condizioni a dir poco pietose.
L’ultimo fenomeno che sta prendendo sempre più piede nelle città italiane è quello degli affitti adibiti come bed and breakfast, nelle città d’arte all’inizio del terzo millennio e un po’ ovunque ora, che siano città di mare o città di montagna, visto la concorrenza soprattutto economica e non solo che fa alle altre forme di alloggio turistico come gli hotel o gli ostelli.
Per i locatari d’immobili ad uso abitativo la soluzione di affittare ad un privato o ad una società che installa nell’appartamento un’attività di b&b è una soluzione ideale per aumentare i propri ricavi rispetto alla locazione uso abitativo e nell’impossibilità o nella difficoltà, ad esempio, di cambiare la destinazione d’uso dell’appartamento puntando, ad esempio, al più remunerativo uso commerciale.
Nicola Gallo ci accompagna nel mondo degli immobili, puntando il dito sulle attuali difficoltà del mercato. Meta seguirà le problematiche inerenti al tema della casa, questione dirimente oggi, soprattutto per i giovani che volessero costruirsi una vita, da single o in coppia, autonoma ed indipendente, rispetto alle famiglie di origine.
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