Il “celodurismo” è un lontano ricordo, la canottiera è stata riposta nell’armadio, fuori moda, il ruggito:
“Secessione! Secessione!”, somiglia ad un flebile miagolio, di uno di quei gatti domestici, satolli delle cure del padrone, che chiedono sempre più carezze e leccornie.
Fa tristezza vedere il prato di Pontida pieno di brava gente e di componenti dei CDA, o della municipalizzata di turno, tutti un po’ incazzati perché si sente aria di smobilitazione, papà non può più elargire la paghetta settimanale, e si deve tirare un pochino la cinghia, ma si sa che dal caviale è sempre dura tornare alla mortadella. Dal palco Bossi sembra un Follini qualunque, agita le acque, lancia segnali bellicosi, affila le parole, lima i concetti, ma è sempre la solita storia, qualche minaccia col freno a mano tirato, che cela la solita sete di potere e sottopotere.
Una volta quando l’ennesimo governicchio balneare iniziava a boccheggiare, si riuniva il Comitato Centrale del Partito Socialista, grande attesa per le richieste che da li sarebbero seguite e che avrebbero condizionato i destini dell’esecutivo in carica, le richieste puntualmente arrivavano, sotto forma di pomposi comunicati programmatici, e la palla passava alla Democrazia Cristiana, partito di maggioranza relativa in ogni governo dell’ultimo sessantennio. Quest’ultima riuniva i suoi organi e li le famigerate correnti interne davano il meglio di loro, talune facevano la faccia feroce verso l’alleato di sinistra, altre sponda alle richieste socialiste, e su questa falsa riga il governo in carica, o cadeva o si piegava ai desiderata del partito del garofano.
Oggi ai Comitati Centrali ed alle correnti si sono sostituiti i “comitati d’affari”, che sempre comitati sono, e qualche famiglia allargata a parenti e amici del ras. Prima o seconda Repubblica pari sono quindi, amaramente, non possiamo che decretare la morte politica della Lega Nord, quella Lega che contro i socialisti, ha ottenuto i suoi primi risultati e che, ora, sostituisce in pieno, nel teatrino, la parte dei socialisti, dei quali fu tra le principali carnefici politiche, l’unica differenza che balza agli occhi è l’aggiunta di dosi industriali di volgarità e pressappochismo con le quali si trascina l’agonia di un Paese, il nostro Paese, senza un briciolo di dignità.
“Secessione! Secessione!”, somiglia ad un flebile miagolio, di uno di quei gatti domestici, satolli delle cure del padrone, che chiedono sempre più carezze e leccornie.
Fa tristezza vedere il prato di Pontida pieno di brava gente e di componenti dei CDA, o della municipalizzata di turno, tutti un po’ incazzati perché si sente aria di smobilitazione, papà non può più elargire la paghetta settimanale, e si deve tirare un pochino la cinghia, ma si sa che dal caviale è sempre dura tornare alla mortadella. Dal palco Bossi sembra un Follini qualunque, agita le acque, lancia segnali bellicosi, affila le parole, lima i concetti, ma è sempre la solita storia, qualche minaccia col freno a mano tirato, che cela la solita sete di potere e sottopotere.
Una volta quando l’ennesimo governicchio balneare iniziava a boccheggiare, si riuniva il Comitato Centrale del Partito Socialista, grande attesa per le richieste che da li sarebbero seguite e che avrebbero condizionato i destini dell’esecutivo in carica, le richieste puntualmente arrivavano, sotto forma di pomposi comunicati programmatici, e la palla passava alla Democrazia Cristiana, partito di maggioranza relativa in ogni governo dell’ultimo sessantennio. Quest’ultima riuniva i suoi organi e li le famigerate correnti interne davano il meglio di loro, talune facevano la faccia feroce verso l’alleato di sinistra, altre sponda alle richieste socialiste, e su questa falsa riga il governo in carica, o cadeva o si piegava ai desiderata del partito del garofano.
Oggi ai Comitati Centrali ed alle correnti si sono sostituiti i “comitati d’affari”, che sempre comitati sono, e qualche famiglia allargata a parenti e amici del ras. Prima o seconda Repubblica pari sono quindi, amaramente, non possiamo che decretare la morte politica della Lega Nord, quella Lega che contro i socialisti, ha ottenuto i suoi primi risultati e che, ora, sostituisce in pieno, nel teatrino, la parte dei socialisti, dei quali fu tra le principali carnefici politiche, l’unica differenza che balza agli occhi è l’aggiunta di dosi industriali di volgarità e pressappochismo con le quali si trascina l’agonia di un Paese, il nostro Paese, senza un briciolo di dignità.
La storia quando si ripete tramuta le tragedie in farse, la politica Italiana semplicemente non perde occasione per coprirsi di ridicolo - il Puma
RispondiEliminaSalutiamo con divertimento un nuovo acquisto "dal regno degli animali". Dalla calda Savana ecco il Puma, il nostro nuovo acquisto che arricchisce la rubrica "Cassandre". Riceviamo e pubblichiamo divertiti facendo attenzione ai graffi delle zampate dell'acuminata penna dell'animale africano !
RispondiEliminaRedazione Meta Magazine On Line