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venerdì 4 novembre 2011

CIAMPINO: ECCO PERCHE' SERVE IL PUNTO DI PRIMO SOCCORSO - di Roberto Pedretti

Vi voglio raccontare la mia disavventura, avvenuta in un ospedale. Il giorno sabato ventidue Ottobre ho avuto un malore per strada, è stato chiamato il 118, il quale è arrivato dopo 20 minuti. Fatti i primi rilievi mi hanno trasportato al Pronto Soccorso di Albano Laziale, e qui comincia la mia disavventura. Alle ore 11.15 circa vengo visitato per la prima volta, sono stato messo su una barella nel corridoio per eventuali futuri esami, come prelievo del sangue, TAC ed altro, tra uno e l’altro sono passate ore, fino a quando mi è stato detto che avevo bisogno di un ricovero in ospedale e sarebbero stati loro stessi a trovarlo.
Nel frattempo dalla barella sono stato invitato ad andare a sedermi, ciò perché l’affluenza è tanta e data la mancanza di barelle, si è costretti a lasciarle a chi ne ha più bisogno. Ho trascorso così tutta la notte fino alle ore 19.45 del giorno dopo, fino a quando si è liberata una barella, dove ho potuto passare la nottata e recuperare, o quasi, il sonno perso. Durante tutto questo tempo, più volte ho chiesto della mia situazione, più volte mi è stato detto che ancora aspettavano una risposta per un posto letto. Il 24 ottobre alle ore 14.00 finalmente vengo trasferito in un’ospedale e qui finisce la storia. Questo mio racconto vuole denunciare la carenza del Servizio Sanitario nazionale in generale, non vuole essere una denuncia nei confronti del 118 e del Pronto Soccorso di Albano, i quali lavorano veramente in situazioni critiche, e nonostante ciò non sono mai stato lasciato solo. La mia arrabbiatura di cittadino è per il fatto che una città come Ciampino dove risiedo che ha 40.000 abitanti non abbia un’ospedale o un punto di primo soccorso. Abbiamo una postazione del 118, ma come sappiamo è a disposizione della sala operativa dell’Ares, perciò, per un’eventuale loro chiamata, noi dobbiamo aspettare che il 118 debba partire chissà da dove. Stiamo assistendo ad episodi infantili di battaglie dei sindaci di Frascati e Marino a colpi di carte bollate, ricorsi al TAR ed altro, per stabilire a chi spetta di diritto avere un Pronto Soccorso, ma forse sarebbe giusto, secondo il mio modesto parere, avere tutti e due, essendo il territorio dei Castelli molto vasto. In conclusione vorrei spezzare una lancia a favore degli operatori del 118 che il più delle volte, sono bersaglio delle lamentele della cittadinanza, ma non sono responsabili dei disservizi. Loro stessi sono obbligati ad aspettare in Pronto Soccorso parecchio tempo prima che si liberino le loro barelle, perché fino a quando non spostano il paziente sulla barella del Pronto Soccorso sono responsabili del barellato, e non possono scaricarlo come fosse una cassa di ortaggi, indipendentemente dal codice dato (rosso, giallo, verde o bianco). Essendo io un volontario, e avendo per 2 anni dato il mio contributo in Pronto Soccorso, conosco realmente la loro situazione di lavoro, perciò anche a loro va un mio sincero plauso. Ed infine un ringraziamento alla struttura che mi ha ospitato per 10 giorni il Policlinico Campus Bio Medico di Trigoria, per l'assistenza di dottori, infermieri ed ausiliari, sempre con il sorriso sulle labbra e la piena disponibilità. Anche attraverso episodi come quello che mi ha visto protagonista si possono capire le ragioni per cui si rende non procrastinabile l'istituzione di un punto di primo soccorso a Ciampino..

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