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sabato 16 luglio 2011

COSI' ROMA NON E' CAPITALE - di Andrea Titti

La condanna da parte del T.A.R. del Lazio alla giunta Capitolina, per il mancato rispetto della legge sulle quote rosa, squarcia una realtà di provincialismo che si credeva sinceramente superata. Non tanto per la sentenza in se, certamente imbarazzante per il Sindaco Gianni Alemanno e per la sua martoriata maggioranza, ma per le contromisure prese, per aumentare la rappresentanza femminile nell’organo di governo di Roma. E’ stata nominata infatti, come assessore allo sport la Dott.ssa Rosella Sensi, presidentessa della AS Roma negli ultimi lustri, nonché figlia del compianto Franco Sensi, patron dell’ultimo tricolore vinto dalla società della lupa.

Nulla da eccepire sulle qualità umane e professionali della Dott.ssa Sensi, molto invece sull’opportunità di far ricadere su di lei un ruolo così delicato. Il calcio si sa che vive parallelamente alla politica, e nella nostra Capitale, non di rado la influenza, oltre il dovuto ed il necessario. Le strumentalizzazioni politiche delle tifoserie, l’interferenza della politica sulle società, non di rado il palese sussidio pubblico per far sopravvivere società ormai decotte, sono tutti elementi che creano, non solo disagio, ma soprattutto squilibrio tra potere politico e sportivo.

La politica tenta di acquisire consenso elettorale dalle tifoserie attraverso malcelati appoggi e protezioni, ai limiti dei regolamenti e delle leggi, le società cercano di fare affari con le Istituzioni: non si dimentichi la questione della costruzione degli stadi ad esempio, i quali, dopo scintillanti presentazioni, attraverso lo sfoggio di plastici e riproduzioni in miniatura, con tanto di taglio di nastro virtuale e corte giornalistica al seguito adorante, affrontano le forche caudine delle varianti ai piani regolatori e paesaggistici, che non di rado, celano, oltre alle magnifiche e progressive sorti delle squadre, impressionanti operazioni di speculazione edilizia.

Rosella Sensi oggi non è più a capo della AS Roma calcio, dopo anni controversi, fatti di bilanci in equilibrio precario, e, l’entrata di UNICREDIT nel patrimonio azionario della società, fino ad acquisire la maggioranza della stessa, ma è proprio la genesi ed il repentino passaggio dal ruolo sportivo a quello politico a rappresentare una caduta di stile da parte di chi ha fatto la sua nomina. La AS Roma oggi è in mano ad una cordata americana, che l’ha rilevata dalla banca romana per eccellenza, sborsando una cifra, non elevatissima, senza, per ora, mostrare la volontà di fare grandi investimenti economici sul parco tecnico. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si “azzecca”, usava dire il perfido Giulio: sarà peccato mortale chiedersi se il nome di Rosella Sensi ad Alemanno sia stato suggerito da qualche potentato, per equilibrare assetti che vanno anche oltre il perimetro del Raccordo Anulare?

Perché il Sindaco si espone ad una oggettiva figuraccia rispetto ad una tifoseria, quella laziale, che, volente o nolente, giusto o sbagliato che sia, farà fatica a sentirsi rappresentata dalla Dott.ssa Sensi? Lo sport e con esso la figura che nelle giunte lo rappresenta, significa unione oltre le barriere e gli steccati, ecco perché solitamente si chiama a rivestire quel ruolo, una personalità che unisca, che possa essere riconosciuta da tutti, questo non è il caso della Sensi. Non vorremmo assistere ad un altro rimpasto per soddisfare, dopo le quote rosa, anche quelle biancocelesti, magari ritrovandoci Giorgio Chinaglia in giunta. Alemanno non è uno sprovveduto e certe leggerezze non sono da lui, ecco perché guardiamo a questa scelta con una certa perplessità.

Speriamo che non si stia giocando l’ennesimo risico finanziario sulla pelle del Campidoglio, il quale non merita di essere intruppato nell’ennesima polemica provinciale tra tifoserie.

La Dott.ssa Sensi faccia un gesto di responsabilità, rinunci all’incarico, la città tutta apprezzerà il suo senso delle Istituzioni e dell’opportunità.

1 commento:

  1. Andrea Titti ci pone degli interrogativi sull'opportunità della nomina di Rosella Sensi ad assessore della giunta di Gianni Alemanno.

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