Nel maggio 2009 durante il Roland Garros che ha incoronato regina di Parigi Francesca Schiavone, nei forum di tennis italiani fu coniato l'epiteto di martello di Thor, per Sam Stosur, l'australiana sconfitta in finale proprio dalla nostra tennista meneghina.Questo soprannome stà a pennello sul capo di Thor Hushvod, che da vero vichingo, ha dominato la tappa di ieri della Grand Boucle, un'impresa quella dell'ex velocista (è giusto chiamare così il campione del mondo in carica) che ha osato quello che in passato sarebbe stato folle, scattare su una salita "Hors Categorie", ossia di massimo livello, come il Col D'Aubisque.
E non si è limitato ad una sparata velleitaria, è partito in fuga, assieme a dieci compagni di ventura animatori dall'inizio della frazione tra Pau e Lourdes della tappa, ha selezionato sull'Aubisque il drappello rimanendo con David Moncoutie e Jeremy Roy, con cui si è prodotto in un serie di scatti e controscatti fino a poco dal traguardo, quando con avanti Roy, Thor ha staccato uno stanco Moncoutie, ripreso distanziato anche Jeremy per arrivare solo al traguardo.
Oggi la quattordicesima tappa da Saint-Gaudens a Plateau de Beille, arrivo in salita dopo altri cinque colli, sotto osservazione i big dopo due tappe molto impegnative ed in particolare gli italiani, molti pimpanti anche ieri in salita.
Le martellate, in serie, di Thor Hushvod, sconvolge la tredicesima tappa del Tour de France. Nulla cambia in classifica generale, oggi protagonista l'ascesa finale a Plateau de Beille.
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