Nel 1958 Dino Buzzati, autore del già pubblicato Il deserto dei Tartari (1940), raccoglie in Sessanta Racconti i propri pezzi più significativi per un unico testo in grado di presentare, ad ampio raggio, la grande sfaccettatura dei suoi interessi, temi, possibilità di scrittore. Messo in secondo piano dai contemporanei e connazionali per la particolare collocazione di intellettuale, direttamente impiegato dal Corriere della Sera come giornalista di cronaca e inviato speciale, ingabbiato spesso nelle etichettature (che lo volevano in particolar modo emulo, o peggio, del boemo Franz Kafka), Buzzati riversa nei brevi racconti tutto il proprio sguardo di acciaio, lucido e amaro sull’anima umana, con tutta la consapevolezza di un uomo sì di ottime origini sociali, ma spettatore delle due guerre e dei cambiamenti italiani successivi (muore nel 1972): come giornalista, profondamente immerso negli eventi del suo tempo, come scrittore attento alla condizione umana in senso universale.
Coniugazione perfetta di riflessione, critica, realismo e narrazione, i Sessanta Racconti trascinano il lettore in un esercizio della mente e dell’anima, nello stile limpido e preciso che, più che una trasmissione di sensazioni ed emozioni, è in grado di farne un’incisione nella memoria. Le ambientazioni sono polimorfe, varie, trattate tutte con l’essenzialità che occorre a renderle tridimensionali senza farne orpelli ridondanti. L’intensità della pagina massima, condensata, l’ironia ovunque, capace di coniugare commedia e tragicità dell’umano. La condizione umana è infatti presentata così com’è, nuda, essenziale (nel senso di andare dritta al cuore), sempre con un sorriso e mai con scherno o distruzione gratuita (se non verso le grandi piccolezze dei picchi di meschinità e ipocrisia).
Dai brigandi ai re di regni senza tempo, da gocce d’acqua che salgono le scale nottetempo tenendo una intera famiglia nell’ansia dell’ascolto alla canzoni di guerra funeste che presagiscono il destino dei soldati che le cantano, dall’amore all’attesa vana, corrodendo il superfluo e riducendo il complesso al nocciolo puro, Buzzati possedeva la meravigliosa capacità di portare alla luce (intensa e senza appelli) della ragionevolezza la struttura dell’immanenza, facendola illuminare di chiarezza adamantina, nonché di tenere conto al contempo della cattiveria, della tenerezza e della pietà, della grandezza e della piccolezza, del vivere umano.
Un libro amaro, bellissimo, che va fino in fondo alle cose con la forza e la determinazione di chi non smette di cercare un’umanità forte e fiera.
Autore: Dino Buzzati.
Titolo: Sessanta Racconti.
Editore: Mondadori.
Pagine: 487.
Prezzo: € 9, 40.
Carla Righetti attraverso la lettura del libro "Sessanta Racconti" ci propone un'analisi ed un profilo di Dino Buzzati.
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