Tasse esose, bollette sbagliate (spesso ricevute in ritardo o addirittura non ricevute) e solleciti di pagamento inventati… Questi sono gli “incubi” della maggior parte dei cittadini onesti. Vere, presunte e a volte anche doppie, purtroppo le imposte sono un dazio inevitabile se si accetta l’erogazione dei servizi primari come l’acqua.
Il problema si pone quando le famigerate bollette non arrivano nelle cassette postali per tempo, o pervengono ai cittadini già scadute o addirittura recapitate agli stessi tramite agenzie private, peraltro senza alcun timbro postale che ne attesti l’esatto arrivo nelle mani dell’utente, spesso riproponendosi dopo qualche mese sotto forma di sollecito di pagamento con tutto quello che questo comporta. È quanto si sta verificando in questi giorni a Castel Gandolfo (compresa la frazione di Pavona) dove moltissimi cittadini stanno ricevendo raccomandate dall’Acea che sollecita pagamenti di fatture già regolarmente effettuati dai medesimi (ho verificato personalmente quale consigliere comunale tale circostanza rappresentatami da alcuni cittadini).
E’ questa una situazione assurda che purtroppo costa ai cittadini perdite di tempo, telefonate, fax e visite agli uffici competenti, spesso solo per avere diritto a ricevere le bollette per tempo o addirittura per chiedere spiegazioni sul perché nonostante si sia già provveduto al regolare pagamento di una fattura, ci si debba vedere poi recapitare anche il sollecito di pagamento della stessa.
Non è assolutamente giusto scaricare sugli utenti anche questi disservizi, oltre a quelli che ben conosciamo quali la presenza di arsenico nell’acqua, le manutenzioni e le riparazioni dell’acquedotto che spesso necessitano di attese prolungate, le crisi di approvvigionamenti o le interruzioni della fornitura d’acqua, che peraltro già si stanno verificando in questi giorni, alle prime manifestazioni di siccità, nonchè le continue e ripetute riparazioni delle perdite dell’acquedotto (basti pensare a quante volte è stato riparato il breve tratto di via Ercolano a Castel Gandolfo…) ecc.
I cittadini chiedono di pagare quello che consumano e scongiurano l’ipotesi di vedersi addirittura mettere in discussione un servizio primario per un errore che non dipenda da loro….
E’ per questi motivi che, anziché spendersi in astratte, demagogiche e illusorie richieste di riduzione delle bollette Acea (che per ovvi motivi mai saranno realizzate), è necessario che il Sindaco di Castel Gandolfo e la sua Giunta si adoperino concretamente per risolvere questi problemi, posto che è pressoché assurdo che una gran parte della popolazione di castel gandolfo versi in una condizione di morosità ma soprattutto si cerchi di capire chi pagherà le spese di questi paradossali errori.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al Sindaco di Castel Gandolfo, sulla spinosa questione delle bollette pazze dell'ACEA, da parte del Consigliere Comunale Raffaele Dalessandro.
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