Nei periodi di crisi si moltiplicano le occasioni di protesta e le lamentele più variegate dei cittadini verso le istituzioni, locali o nazionali, spesso giustificate e con solide basi di ragione, altre volte strumentali e poco costruttive. La protesta tuttavia non dovrebbe essere sempre demonizzata, infatti, se incanalata verso la direzione del rispetto per le persone e le Istituzioni, può essere sintomo di un positivo interesse per la condizione che attraversa la nostra società e l’ambiente nel quale viviamo. Dagli schermi dei nostri computer e delle nostre televisioni, stiamo conoscendo moltitudini, soprattutto di giovani, che manifestano il loro disagio, da ogni parte del globo.
Anche l’Europa non è immune da questo fenomeno, dalla penisola iberica infatti, arriva l’appellativo di “Indignados”, alle folle di giovani e meno giovani, che hanno occupato le piazze delle maggiori città spagnole, per mostrare plasticamente un disagio sociale, il quale è trasversale agli schieramenti partitici e va oltre gli stereotipi novecenteschi d’appartenenza. Certamente talune modalità usate, certe venature populiste e qualunquiste di fasce di protestatari, non devono essere prese a paradigma per sofisticate analisi sociologiche, ma tuttavia, non possiamo non vedere lo spostamento di interi blocchi sociali verso una voglia di partecipazione fuori dagli schemi, una volontà di fare rete scavalcando l’attuale impalcatura statuale, non per rovesciarla o rievocare fantomatiche rivoluzioni, non importa il colore, ma per innovare, per produrre un reale avanzamento della condizione sociale di interi popoli. Molto più semplicemente stiamo assistendo ad un forte risveglio civico delle persone, che non è mai del tutto scomparso, ma che, carsicamente riaffiora nei momenti in cui si assiste ad un cambio di fase, politica, istituzionale e sociale. Meta vuole inserire la sua azione lungo il solco di un rinnovato impegno civico, che parta dalla riscoperta del valore del territorio, inteso come bene comune, di proprietà di tutti, non rinnovabile e da affidare alla cura di ciascuno. A tal proposito vogliamo mettere a disposizione le nostre pagine per tutti coloro che, chiameremo “Indignados”, sui territori di residenza o di lavoro, intendano denunciare situazioni di disagio, incuria, abbandono o eccellenza, in prima persona, armati di strumenti tanto semplici quanto incisivi, come una macchina fotografica, una telecamera o un registratore. Ogni Comune, frazione, quartiere, borgo, può essere interessato ad attivare nuclei o singoli “Indignados”, che provvedano a filmare, fotografare o registrare, situazioni di pubblico interesse, ed inviarle all’apposito indirizzo e-mail, che Meta ha creato per voi: indignados.castelliromani@gmail.com. Il materiale più interessante verrà pubblicato sulle pagine di Meta, in rete e nella nostra versione cartacea. Tutto questo non è teso ad uno sterile chiacchiericcio scomposto, ma ha lo scopo di investire le autorità affinchè pongano maggiore attenzione verso tutto ciò che è quotidiano, reale, vicino alla vita di ogni persona, per risolverlo, stimolando sempre più, non solo una risalita dell’indice di fiducia dei cittadini verso le Istituzioni governanti, ad ogni livello, ma soprattutto per dare risposte concrete ai bisogni della gente, laddove la gente vive, per migliorarne la qualità della vita.
Il Direttore di Meta, Andrea Titti lancia una nuova iniziativa per i lettori. Indignados, la rubrica per Chi ritiene necessario portare alla pubblica attenzione: situazioni, problematiche, eccellenze, sul proprio territorio, inviando:foto, video, audio, comenti, all'indirizzo e-mail: indignados.castelliromani@gmail.com. Le tematiche più interessanti saranno pubblicate sulle pagine di Meta.
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