Il libro, pubblicato nel 2009 da Roberto Vecchioni (professore, cantautore e vincitore di Sanremo 2010 con Chiamami ancora amore), prosegue con un personaggio già noto ai suoi lettori, l’immortale Teliqalipukt. Nella cornice del dialogo e confronto-scontro tra Dio e l’angelo, vengono presentate storie di umanità (dolore e dolcezza). Dio si presenta all’immortale sostenendo di essere in crisi e aver bisogno di lui per risolverla, un Dio “in carne e ossa”, nei travestimenti più diversi e inaspettati (per il grande Immortale): pittore rinascimentale, rock star, trapezista, per dirne solo alcuni.
La ragione della crisi di Dio è nell’incapacità di comprendere gli uomini, che gli sono “sfuggiti di mano”. Teliqalipukt, invece, ha vissuto diverse vite accanto a loro, li conosce bene, meglio di qualunque altro immortale, con loro ha avuto a che fare fino a comprenderli in quel che più li caratterizza, quel “demone che li divora”. In discussione c’è tutto il peso delle domande intorno al destino e alla libertà, ma Dio e Teliqalipukt decidono di non discorrerne da teologi (in questo, dicono, non sono affatto bravi). Dio così vuole farsi raccontare una serie di storie di uomini che si sono ribellati, che han provato a farlo, che hanno messo in discussione: non il dogma di una certa fede, ma il modo in cui il cielo, in ogni credo, si è intrecciato alla vicenda umana.
Con ironia e poesia, Vecchioni ci riporta dentro le storie e le anime di personaggi storici più o meno noti, che hanno le proprie leggende, a volte prescindendo proprio dalla puntualità storica per cogliere l’eterno dell’attimo dei loro desideri e il significato delle loro irripetibili esistenze, donando una lettura piacevole anche nei punti più complessi, laddove Teliqalipukt, pur avendo misura della grandezza dell’onniscienza divina, si fa voce dell’amarezza e della sfida umana proprio verso quel Dio incomprensibile.
Gli uomini interrogano il divino, più che con parole o preghiere esplicita, attraverso l’enigma della loro esistenza, con la loro felicità e con la sofferenza, l’incomprensibilità e la speranza: questo accomuna l’Imperatore Federico II di Svevia e un francescano minore, gli scacchisti Alekhine e Casablanca, Christopher Marlowe e William Shakespeare, l’innamorato napoletano Eduardo Nicolardi, e altri protagonisti cui Teliqalipukt è stato vicino, confidente, spalla, innamorato.
Innamorato degli uomini, per questo reso un po’ simile a loro, incapace di imperturbabilità, malinconico, tormentato da un Dio che dice di non capire più.
Vecchioni esplora con poesia e umanità la piaga aperta della vita umana, dall’essere unici e irripetibili all’essere tutti uomini capaci di ragione ed emozioni, plasmando un mosaico in movimento, una musicalità struggente e commovente, col tatto e l’intelligenza di un uomo che ha profonda intelligenza e rispetto per il fenomeno unico e inspiegabile dell’amore.
Un libro pungente e romantico al tempo stesso, intriso della dolcezza di chi, anche quando ferisce, lo fa per far crescere.
Autore: Roberto Vecchioni
Titolo: Scacco a Dio.
Editore: Einaudi.
Pagine: 255.
Prezzo: € 17,50.
Carla Righetti recensisce, con la consueta perizia, lo scritto di Roberto Vecchioni: "Scacco a Dio".
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