Sui Campi Elisi il trionfo non è solo personale sia per Mark Cavendish che per la terza volta vince a Parigi o per Cadel Evans che coglie quel successo che inseguiva da anni.
Ma sono due squadre la BMC che nell'intera formazione ha circondato in un abbraccio commosso la maglia gialla dopo il traguardo e l'HTC che ha giocato in maniera perfetta mandando in avanscoperta Lars Bak fino a pochissimo dal traguardo assieme ad un drappello di fugitivi (Koren, Riblon, Swift e Paulinho) che hanno animato il finale di tappa.
La squadra della maglia verde così ha evitato di tirare, grantendosi in caso di buon esito dell'azione, la possibilità della vittoria di tappa e di mantenere la maglia verde senza rischiare nulla nello sprint.
Paure inutili, Mark portato nelle ultime centinaia di metri è praticamente imbattibile, quinto successo del 2011 al Tour, ventesimo della carriera.
Volata senza storie, Cavendish con agio al successo sul solito Boasson Hagen, ancora competitivo, reduce da una settimana finale da urlo (protagonista di un piazzamento lusinghiero anche ieri) e sul l'ex compagno Greipel, l'unico capace di batterlo anticipandolo in uno sprint, in questa Grand Boucle.
Il resto è festa per tutti per i vincitori di maglia e per gli altri che sono arrivati, perchè l'Arco di Trionfo sullo sfondo di ogni foto o video sul palco di Parigi è l'obbiettivo di tutti arrivarci significa comunque aver fatto un'impresa, essere un reduce da ventuno tappe tra gioie e dolori, avversità e colpi di fortuna, successi e sconfitte.
Lo sport è come la vita, una continua conquista, come quella di Cadel Evans che in questo momento indossa la maglia più bella del ciclismo, quella gialla.
Si conclude con due attesi trionfi la Grand Boucle 2011: Mark Cavendish è ancora una volta il re dello sprint, Cadel Evans è il primo australiano a conquistare il Tour: chapeaux.
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