Questa volta il proscenio è tutto per loro, i ragazzi del Settebello azzurro, autori di una gran partita contro la Spagna vice-campione mondiale a Roma 2009. Italia-Spagna è la partita della pallanuoto per antonomasia, da quel caldo pomeriggio di fine estate del 1992, quando l'ultimo evento dei giochi catalani divenne una tonnara tutta sangue e sudore, in cui l'Italia non lasciò spazio ad Estiarte e soci per l'ultimo oro a Barcellona, sotto gli occhi di Re Juan Carlos.
Vinse l'Italia in un drammatico supplementare contro tutto e tutti e la rivalità divenne feroce nel corso degli anni, quasi vent'anni di scontri, alcuni vinti (memorabile la finale di Roma 1994 dominata dal Settebello di Ratko Rudic), altri persi.
All'inizio il Settebello è stato passato in rassegna dallo staff tecnico formato da 3 reduci da quell'impresa lontana: Sandro Campagna, l'allenatore degli azzurri, Amedeo Pomilio e Francesco Attolico, un passaggio di consegne emblematico, con quelle pacche sulle spalle sugli azzurri di oggi da quelli di ieri.
Ora una semi-rivincita contro la Croazia l'anno scorso vincente contro l'Italia nella finale europea, dall'altra parte del tabellone un Ungheria-Serbia inperdibile, magiari in difficoltà contro gli Usa, gli ex jugoslavi vincenti nettamente nel derby contro il Montenegro.
Ma c'è stato anche tanto nuoto in vasca, programma meno ricco del solito per la presenza degli 800 uomini al mattina e dei 1500 donne al pomeriggio.
Importanti i verdetti, si chiude forse definitivamente una doppia era, inanziatutto quella di Phelps come uomo-simbolo del nuoto al maschile, doppia scoppola tra ieri ed oggi, nei 200 sl sconfitto da un imprendibile Ryan Lochte (Biedermann ancora bravo a regolare Park ed Angel) e nei 200 delfino, Matsuda in semi appare superiore e pure qualcun altro sembra in grado di attaccarlo in finale, domani nella tarda mattinata italiana.
La sconfitta di Natalie Coughlin non fa meno rumore, la 4 volte oro tra mondiali ed olimpiadi nei 100 dorso, oggi si piega ad una Zhao brava a beffare al tocco Anastasia Zueva, finiscono due epoche probabilmente, l'oriente spazza via un pezzo di storia del nuoto mondiale.
Come fa impressione nella stessa specialità al maschile non vedere un americano protagonista dopo un ventennio in cui il team USA è stato protagonista di varie doppiette nelle grandi manifestazioni, Lacourt parimerito con un Stravius impreciso al tocco, derby pari e doppio oro transalpino, dietro Irie poi gli americani.
Altre due finali, al femminile, in programma oggi e due domini condizionano le gare: una Soni che umilia la grande Leisel Jones relegata ad un ruolo da comprimaria, con il gran tempo del giorno 1:05:05, che distanzia ad un secondo ed un quarto la rivale australiana, Efimova buttata giù dal podio dalla determinazione della Ji;
una Lotte Friis che senza Filippi ed avversari per un terzo di gara accarezza la possibilità di battere il record del mondo di Katie Ziegler, staccata di oltre 5 secondi, a distanza ancora accettabile la Li, il resto del mondo viaggia ben sopra i sedici minuti e cinque secondi.
Non ci sono state solo finali, ma anche le semi con gli italiani:
una Pellegrini in pieno controllo, neanche insegue la vicina di vasca Heemskerk, secondo tempo per Fede e finale tutta da seguire e da impostare su benaltri ritmi dalle prime due vasche, disputate senza spingere dalla fuoriclasse di Spinea.
Scozzoli buon quarto nelle semi dei 50 rana, migliorato il tempo da oro europeo 2010, vicino a Dale Oen, presumibilmente fuori porta Van Der Burgh e Da Silva nella finale di domani.
Stanotte di nuovo in vasca, domani mattina sarà il ritorno di Magnussen nei 100 sl contro il mondo, dopo la frazione monstre in staffetta veloce, di pomeriggio Pellegrini e Scozzoli per l'Italia, ma anche Phelps a difendere il trono dei 200 farfalla, mentre negli 800 sl la corsa all'oro ed alla medaglia è aperta a tanti pretendenti.
Terza giornata all'insegna del cambiamento, il Settebello ritorna definitivamente nel novero delle grandi, Matsuda e soprattutto Lochte spodestano Phelps, la Coughlin si piega alla Zhao ed alla Zueva.
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