La precocità nel nuoto di alto livello è da anni l'abitudine nel nuoto come dimenticare gli esempi di Fransiska Van Almsick nel 1992 e Federica Pellegrini nel 2004, ora abbiamo quello di Melissa Franklin nel 2011, anzi nel 2010.
Perchè la federazione americana ha tenuto i cosiddetti Trials (le selezioni nazionali formula da decenni aduso negli Stati Uniti nel nuoto e nell'atletica leggera per le Olimpiadi estive) l'anno scorso, quando la giovane di Pasadina aveva quindicianni appena compiuti.
Dodici mesi fa è stata dosata con il lumicino la presenza della californiana, i 100 dorso, le staffetta 4x100 e 4x200 sl, ora i 200 dorso dove ha confermato di essere un fenomeno raro davvero a livello di Federica Pellegrini, ma in ogni stile e distanza.
Veloce di base, capace anche di saper gestire le quattro vasche, a stile libero (1:55 basso nei 200), ma anche a dorso (sotto il 2:06 poche ore fa), questa è prestazione del giorno, direi la prestazione del decennio appena iniziato.
L'idea è che sia arrivata una Phelps in gonnella, un atleta totale che spazi ovunque e dovunque, nelle semifinali dei 200 dorso ha continuato il filo iniziato ieri nella frazione della 4x200, il mondo è lontano quasi due secondi, domani favoritissima in finale.
Nei 200 rana, ha vinto Rebecca Soni, non stravinto però, i passaggi da record del mondo, hanno fatto male nell'ultima vasca, ne ha approfittato in parte Julia Efimova, la bellezza del suo gesto unita ad un ritmo costante l'hanno portata vicinissimo alla yankee, tra 12 mesi sarà battaglia vera, la sfida è lanciata (grande McCabe terza).
Come quella della Francia, una 4x200 sorprendente (uno Stravius incredibile da dorsista), da brividi per come è riuscita a tener testa, anzi come abbia guidato il gioco delle frazioni fino all'ingresso in acqua di sua maestà Ryan Lochte, che pur affaticato dal titolo nei 200 dorso (avanti ad Irie e Clary. battuti si, ma autori di due grandi performance, come, invero, tutti i finalisti, settimo, ma bravissimo Sebastiano Ranfagni che abbatte il muro del minuto quarantasette e mezzo).
Grande il suo ultimo cinquanta, il migliore, come il finale di Ryan nella staffetta stile libero, gran terza la Cina aiutata da Sun a mettere dietro gli ex dominatori australiani, un tempo team-leader con anche gli italiani mestamente ultimi.
Una staffetta inventata sintomo di una crisi che con questa finale vede la fine del tunnel, ma che è figlia di un ricambio necessario, ma che desta qualche dubbio per tagli eccellenti, ma non del tutto produttivi.
Nei 100 sl donne, prima finale della giornata, si aspettavano olandesi in primis ed un sussulto per le americane, invece c'è un doppio oro diverso Ottesen e Herasimenia quindi Danimarca e Bielorussia sul gradino più alto, un equilibrio ad alto livello primi 6 ben sotto il 54'' !
Attesissima la sfida dei 200 rana, Gyurta bt Kitajima, si appoggia su tre vasche mostre di Kozuche, è l'ultimo a mollare negli ultimi 15 mt, dietro i due un grande Vom Lehm precede Shanteau e continua a stupire candidandosi a sorpresa olimpica come era stato Daniel nel 2004 ad Atene (bronzo).
Ci sono state anche tante semifinali, oggi, nei 50 sl la mattina fuori Bousquet, di pomeriggio si salva Bernard, non un ottimo Orsi, si un bravissimo Dotto quarto, dietro il duo brasiliano (il giovane Fratus su Cielo Filho) e ad Adrian, tutti sotto i 22'', Luca è pari con l'ungherese Takacs, out i vecchi califfi Schoemann e Nystrand, ma anche un deluso Targett.
Nei 50 farfalla donne la restaurazione, Alshammer avanti a Dekker, salva la Vollmer, ottava, non la Ottesen che ha pagato il miracolo 100 sl.
Nei 100 farfalla, il "vecchio" re, Michael Phelps, che nei farfalla non vuole intrusi, un bel finale di semifinale, impressiona comunque un altro ragazzino come il polacco Czerniak, che prende il testimone da Korzenioski out Cesh e l'eterno Frolander.
Nella pallanuoto arrivano le medaglie, assegnate oggi, l'Italia non ce la fa, il Setterosa. Nella bufera sulla stampa nostrana ieri per la sconfitta in semi, perde anche la finalina con la Russia, partenza terribile ad handicap (0-5), recupero costante nella seconda metà di gara, qualche occasioni per l'aggancio nella seconda parte di quarto parziale, ma l'impresa non riesce.
Rimane l'ammirazione per un gruppo giovane che ha fatto il massimo, che se ne dica, come quello cinese sconfitto poco fa in finale dalla Grecia, che coglie il primo alloro mondiale della sua storia, un capolavoro del lavoro, complimenti alle ragazze ed al tecnico Morfesis, un guru, vero cultore del lavoro, di cui sentiremo ancora parlare, come di Juan Giralt, mito della panchina e della calottina, che porterà le cinesi all'avventura olimpica prima di nuove avventure in giro per il mondo.
Sesta giornata del nuoto sotto il segno di nuove e vecchie stelle, torneo di pallanuoto femminile alla Grecia, battute le padrone di casa.
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