Il Comitato Promotore di Futuro e Libertà per l’Italia di Marino (RM) ricorda il più grande giornalista italiano del Novecento, Indro Montanelli alla vigilia del decimo anniversario dalla scomparsa.
“Lo spirito libertario e un maturo quanto appassionato sentimento di appartenenza nazionale, l’essere di destra senza essere bigotti, l’apertura verso le grandi libertà civili dell’individuo: dai diritti per le coppie di fatto all’eutanasia hanno reso Indro Montanelli, che manca molto all’Italia da ormai dieci anni, critico precursore e autentico faro di un’Italia migliore che purtroppo non ha ancora saputo cogliere appieno quella profetica luce” dichiara Daniele Priori, portavoce del partito di Fini a Marino e dirigente nazionale del movimento giovanile Generazione Futuro.
“Una figura autorevole e netta, quella di Montanelli, che mai come oggi manca in quest’Italia che gli eventi e il malgoverno alla morfina degli ultimi anni hanno reso sempre più confusa, arresa, smemorata e ormai incapace persino di quella sana indignazione di cui Montanelli era dotato per innato temperamento”.
“A dieci anni dalla scomparsa di Montanelli – chiude Priori – il nostro BelPaese, in un moto di autocritica intelligenza, dovrebbe solo guardarsi alle spalle e riconoscere come la rabbiosa profezia del vecchio Indro, tre mesi prima di morire, in merito al berlusconismo da cui l’Italia si sarebbe dovuta vaccinare, ha compiuto davvero tutto il suo corso. Noi, anarcolibertari di destra, indomiti come Montanelli, oltre che lettori appassionati del suo Giornale nuovo prima, de La Voce e poi delle innumerevoli Stanze sul Corriere della Sera, possiamo dire di aver appreso una volta di più la lezione di un maestro che non solo abbiamo sempre reputato tale ma che abbiamo sempre rispettato e onorato con l’ammirazione che si deve a un raro esempio di stile, orgoglio e temperamento italiano
“Lo spirito libertario e un maturo quanto appassionato sentimento di appartenenza nazionale, l’essere di destra senza essere bigotti, l’apertura verso le grandi libertà civili dell’individuo: dai diritti per le coppie di fatto all’eutanasia hanno reso Indro Montanelli, che manca molto all’Italia da ormai dieci anni, critico precursore e autentico faro di un’Italia migliore che purtroppo non ha ancora saputo cogliere appieno quella profetica luce” dichiara Daniele Priori, portavoce del partito di Fini a Marino e dirigente nazionale del movimento giovanile Generazione Futuro.
“Una figura autorevole e netta, quella di Montanelli, che mai come oggi manca in quest’Italia che gli eventi e il malgoverno alla morfina degli ultimi anni hanno reso sempre più confusa, arresa, smemorata e ormai incapace persino di quella sana indignazione di cui Montanelli era dotato per innato temperamento”.
“A dieci anni dalla scomparsa di Montanelli – chiude Priori – il nostro BelPaese, in un moto di autocritica intelligenza, dovrebbe solo guardarsi alle spalle e riconoscere come la rabbiosa profezia del vecchio Indro, tre mesi prima di morire, in merito al berlusconismo da cui l’Italia si sarebbe dovuta vaccinare, ha compiuto davvero tutto il suo corso. Noi, anarcolibertari di destra, indomiti come Montanelli, oltre che lettori appassionati del suo Giornale nuovo prima, de La Voce e poi delle innumerevoli Stanze sul Corriere della Sera, possiamo dire di aver appreso una volta di più la lezione di un maestro che non solo abbiamo sempre reputato tale ma che abbiamo sempre rispettato e onorato con l’ammirazione che si deve a un raro esempio di stile, orgoglio e temperamento italiano
Il comitato promotore di Futuro e Libertà di Marino, ci ricorda la figura di Indro Montanelli, indimenticato maestro del giornalismo Italiano, fulgido esempio di intelligenza di destra, libero dai faziosismi di partito.
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