PER NOLE OLTRE AL NUMERO UNO AL MONDO, IL TRONO DI WIMBLEDON PER CORONARE IL SUO SOGNO DA BAMBINO !
Osservare Nole Djokovic che poco fa baciava con trasporto la coppa da “Wimbledon Champion’s” come fosse la sua bionda fidanzata Jelena Ristic, emozionatissima nel rimirare il suo Nole dagli spalti, spiega tutto.
Spiega quant’è importante nello sport inseguire un sogno e dopo tanta fatica, sconfitte, vittorie, gioie e dolori, realizzarlo:
sarà retorico, ma da stasera per il serbo nulla sarà come prima, cambia la sua dimensione di giocatore di tennis, da campione due volte vincitore di Slam a Melbourne assurge allo status di fuoriclasse, l’autorevolezza con cui ha battuto per ampi tratti scherzato Rafa Nadal a Wimbledon non ammette dubbi.
Perché a Wimbledon non si vince a caso e non si vince così senza avere qualcosa di speciale nel braccio e soprattutto nella testa, il cervellone dell’Atp ha talvolta incoronato numero uno al mondo campioni vincitori di Slam, stavolta no, è tutto giusto, tutto è avvenuto, prima posizione mondiale e vittoria ai Championships, al momento giusto.
Nole Djokovic è un ragazzo particolare, gran talento, tutto che quello che serve nel tennis moderno, grande anticipo, due ottimi fondamentali, un servizio più che buono anche se un po’ “costruito” negli anni, ma soprattutto è stato “il joker” dell’ambiente ATP nei primi anni di carriera, gag ed imitazione dei migliori ed una fama da giullare da non prendere mai del tutto sul serio.
E invece ha cominciato dalla sfolgorante campagna australiana del 2008 a fare talmente sul serio da affermarsi e confermare quel risultato con una serie di semi Slam, e la finale 2010 dell'Us Open, a sottolineare una continuità ad altissimo livello, mancava l’acuto la Coppa Davis 2010 gli ha aperto un altro mondo nella mente, ha acquisito la convinzione mentale di non essere inferiore a Nadal e Federer e nel 2011 si è visto subito, 43 vittorie consecutive fino alla semi persa con Roger al Roland Garros, vinto l’Australian Open e tutto quello che c’era da vincere sul cemento americano e sul rosso europeo.
Si pensava che la sconfitta con lo svizzero di un mese fa avesse rotto l’incantesimo ed invece no, a Wimbledon la metamorfosi è stata definitiva soprattutto oggi in una finale cominciata al livello di Nadal, girata, dal serbo, a suo favore con un parziale monstre di otto game ad uno per vincere i primi due set e al di là del terzo set lasciato ad un indomabile Rafa, la sensazione, mai avuta prima di quest’anno di essere sempre in controllo del match e del gioco dell’avversario maiorchino.
Per l’uomo di Manacor non c’è la terza doppietta Parigi-Londra della carriera, è uno schiaffo alla sua corsa con la storia, una vittoria oggi l’avrebbe messo al pari di Rod Laver e Bjorn Borg ad 11 Slam vinti totali, terzo dietro solo a Pete Sampras e Roger Federer, quasi una nemesi con quello che successe tre anni fa a Wimbledon quando Rafa vinse il primo dei due Championship della carriera, se lì Roger aveva visto il fantasma fermarlo verso l’assoluto, ossia la quasi imbattibilità nel suo giardino di casa, il Centre Court, stavolta l’erba che era diventata quasi la sua seconda superficie dietro l’amata terra rossa, un amore scoppiato da grande e corroborato due vittorie al Queens, il torneo su erba che anticipa nel calendario e nella considerazione Wimbledon, nel 2009 e nel 2010.
Si pensava sino a qualche ora fa, che fosse Rafa il favorito, che solo le problematiche fisiche che gli hanno consigliato in questo 2011, un calendario più equilibrato e scarno nel senso della salvaguardia degli arti inferiori sollecitati in questi anni all’inverosimile dallo spagnolo, invece la poker face di Nole ha fatto banco, sotto lo sguardo soddisfatto del Presidente serbo Tadic venuto a tifare a Londra lo sportivo di punta del movimento serbo, fucina inesauribile di talenti vincenti.
Una faccia da Poker si, ma che non è più utile a farsi notare o a nascondere bluff di corto respiro, ma utile per rappresentare il futuro del tennis mondiale, un futuro totale adatto ad ogni superficie come i suoi precedecessori Federer e Nadal, l’enigma è svelato Djokovic è un campione che ha realizzato il suo sogno e adesso sarà dura fermarlo, per tutti.
Una faccia da Poker si, ma che non è più utile a farsi notare o a nascondere bluff di corto respiro, ma utile per rappresentare il futuro del tennis mondiale, un futuro totale adatto ad ogni superficie come i suoi precedecessori Federer e Nadal, l’enigma è svelato Djokovic è un campione che ha realizzato il suo sogno e adesso sarà dura fermarlo, per tutti.
Nicola Gallo ci racconta, a pochi minuti dalla finale della finale maschile di Wimbledon la vittoria e la storia di Nole Djokovic, un evoluzione che l'ha portato alla vittoria londinese ed alla vetta della classifica mondiale.
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