Innanzitutto, cosa sono i manga? A questa domanda si possono dare molteplici risposte: una moda, una forma di intrattenimento, una forma d'arte e l'espressione culturale di una società complessa come quella giapponese. La parola manga in patria significa semplicemente “fumetto”, ma ha assunto progressivamente negli anni una vasta gamma di significati che il fondatore moderno di questo fenomeno, Osamu Tezuka (noto per opere come Astro Boy e la Principessa Zaffiro), difficilmente avrebbe potuto immaginare all'inizio della sua carriera. Fondatore moderno perché in realtà il passato dei manga ha radici antichissime; recentemente si è scoperto che uno dei rotoli della serie Chōjū-Jinbutsu-Giga Emaki (Rotoli dei cartoni degli uccelli, animali e persone) risalirebbe addirittura a 800 anni fa.
Negli anni del secondo dopoguerra fino ad oggi il fenomeno si è talmente allargato da influenzare la stessa società giapponese; non si contano i locali pubblici dove i camerieri si vestono come personaggi di manga per servire i clienti, i manga-café dove puoi leggerti il tuo manga preferito mentre ordini da bere, le fieri annuali, le manifestazioni di cosplay (fan che si vestono come i loro eroi preferiti, spesso spendendo molti soldi o divertendosi a confezionare da sé i vestiti). In occidente il fumetto viene spesso bistrattato come una forma di divertimento per l'infanzia o gli adolescenti – anche se fortunatamente il clima sta cambiando negli ultimi anni – mentre in Giappone è un fenomeno che coinvolge tutte le fasce di età. Vi sono opere per ogni età possibile, dai bambini dell'asilo fino agli anziani, e alcuni manga per i loro contenuti e gli insegnamenti morali che trasmettono diventano vere e proprie opere di culto.
La differenza principale con il fumetto occidentale e sopratutto americano è che i manga sono prodotti da un singolo autore, detto mangaka, supportato magari da un co-autore che si occupa delle sceneggiature e da vari assistenti, un editore che interviene attivamente nello sviluppo dell'opera e di case editrici che pubblicano l'opera sulle proprie riviste, ed eventualmente poi se hanno successo le ristampano in tankobon (volumetti di 200-300 pagine circa). Inoltre i manga raccontano una storia con un inizio, uno sviluppo che può dilungarsi anche in vari anni di lavorazione, e una fine; i fumetti americani o occidentali invece ripropongono per anni gli stessi personaggi in svariate avventure e gestiti da autori diversi per ogni saga o ciclo.
Il fenomeno dei manga negli ultimi anni è dilagato anche in Italia; dai primi timidi tentativi di inizio anni '90 con pubblicazioni rudimentali di opere come Lady Oscar e Georgie, supportate dal successo delle controparti televisive, siamo arrivati ad un mercato saturato di case editrici che fra svariati problemi e ritardi garantiscono una vasta scelta per gli acquisti, senza tuttavia riuscire a tenere il passo (come del resto i loro colleghi giapponesi) con il fenomeno delle scanlation – la scannerizzazione e traduzione dei manga alle volte quasi in tempo reale con la loro pubblicazione in Giappone e la pubblicazione online.
I manga dunque, possono si essere prodotti per l'intrattenimento dei bambini, ma anche e sopratutto per gli adulti, paragonabili in alcuni casi a capolavori della letteratura. Come dimenticare del resto manga come Rocky Joe, Dragon Ball, Astro Boy che hanno divertito e commosso intere generazioni di lettori? Od opere più recenti, fra i quali i fortunatissimi Naruto, One Piece e BLEACH che dominano l'attuale mercato? O anche opere di altissimo contenuto narrativo come Please Save my Earth, Le situazioni di Lui&Lei, Capitan Harlock, Monster, Eden, Kodomo no Omocha, Slam Dunk, GTO, Touch e decine e decine di altri in grado catturare il cuore dei lettori e rendersi oggetto di ammirazione e amore da parte dei fan?
Un fenomeno commerciale dunque, ma anche letterario, sociale e morale, oggetto di infinite discussioni sulla libertà d'espressione (cosa è opportuno narrare e cosa censurare) in grado di arrivare a lettori di ogni età e strato sociale, anche oltreoceano. Un fenomeno con le sue perle e i suoi lati oscuri, con i capolavori e gli sprechi totali di carta, ma in grado di appassionare come la letteratura e il cinema, e quando cadi nelle sue reti puoi dire addio a gran parte del tuo tempo libero e alla prospettiva di avere qualche soldo nel portafogli. Negli articoli che seguiranno analizzeremo alcune delle opere più meritevoli – come del resto per par condicio anche della pessima carta igienica. Quindi restate connessi! :D
Daniela Guadagni, appassionata da sempre del mondo di manga e anime, ci presenta una delle caratteristiche più comunemente note del Giappone contemporaneo, quello dei "manga", che tanta parte hanno della vita dei bambini e dei ragazzi anche qui in Italia. Ma come viene concepito nel Giappone stesso, e dai veri appassionati del genere? Una prima risposta in questa introduzione.
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