Manuel Estiarte, il capitano-icona di quella Spagna, per non dire di quell'epoca, gli anni novanta, in cui fu di gran lunga il miglior giocatore del mondo, tra i più grandi della storia della pallanuoto, la definì "la partita perfetta", nel suo libro-autobiografia "Todos mis hermanos".
Lo fu per davvero per i ragazzi di Ratko Rudic, allenatore-guru di quella nazionale, che diventò Settebello proprio in quel tardo pomeriggio catalano, un gruppo granitico, dopo quell'epica esperienza, che li rese quasi invincibili per 3 anni una sola sconfitta in gare ufficiali, vittoria l'anno dopo all'Europeo e due anni dopo nel Mondiale romano, in cui la Spagna in finale fu umiliata con un 10-5 devastante e mancò la rivincita in casa degli avversari, nella riproposizione "perfetta" (a campi imvertiti) della finale olimpica
Due grandi squadre in vasca, da una parte gli iberici con in porta il grande Rollan, e il centroboa Oca, oltre al già citato Estiarte, dall'altra l'Italia dei fratelli Porzio e del portiere Attolico, di un difensore insuperabile come Sandro Campagna, autore di ben due gol nella finale olimpica e di un centroboa come Massimiliano Ferretti quattro volte a segno nella partita nella piscina Picornell.
"Questa partita è una tonnara" urlò Mario Fiorillo, l'anima di quella squadra italiana, in uno sfogo, ripreso dalle telecamere, appena seduto in panchina dopo un espulsione temporanea, perchè fu davvero una tonnara, l'Italia vinse contro tutto e tutti, un arbitraggio scandaloso (dell'olandese Van Dorp e del cubano Martinez) che permise ai padroni di casa l'inverosimile, al punto da metterli in condizione di recuperare i tre gol di svantaggio, massimo scarto in favore degli italiani durante la partita (7-7 ai tempi regolamentari dopo il 4-1 e il 6-3 azzurro).
Il supplementare su altrettanto drammatico con la Spagna per la prima volta in vantaggio, raggiunta dall'ennesimo gol di Ferretti, nel secondo tempo supplementare, si andò ad oltranza in una serata infinita risolta al sesto tempo supplementare dal superbo diagonale di Nando Gandolfi. che a trenta secondi dalla finè regalò l'oro agli azzurri, spagnoli fermi ad una traversa di Oca a pochi secondi dal termine.
Dopo fu solo festa per gli azzurri, mentre per la Spagna tutta, compreso Re Juan Carlos ed il principe Felipe, attoniti in tribuna, quattr'anni dopo fu trionfo a sorpresa, ad Atlanta, ma niente che potesse restituire la soddisfazione di vincere in casa, avanti al proprio pubblico.
Italia-Spagna è la partita di pallanuoto per antonomasia, Nicola Gallo ci racconta perchè a diciannove anni dall'epico incontro della piscina Picornell che diede al Settebello l'oro olimpico.
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