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mercoledì 17 agosto 2011

DALLA REALPOLITIK KANTIANA AL SOGNO DI FUTURO E LIBERTA' - di Gioele Barcellona

Realpolitik, dal tedesco: real ( "concreto") e Politik ("politica")) è un termine usato per descrivere politiche basate su di una concreta pragmaticità, rifuggendo da ogni premessa ideologica o morale.

Traducibile anche come pragmatismo politico nel contesto politico identifica, ad esempio, scelte basate più su questioni pratiche che su principi universali o etici. Ma allora Kant, padre dei principi morali ed etici, come può essere contestualizzato in una visione di “ politica reale “?

Per rispondere a questa domanda bisognerebbe partire dal concetto kantiano di Stato : secondo la visione illuministica kantiana, l’uomo, mediante l’utilizzo delle sue facoltà razionali, ha il dovere di uscire dal suo stato di minorità intellettuale e avere il coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidato da altri: Sapere aude !  

Il dovere, dunque, dell’individuo è di sviluppare completamente le proprie facoltà razionali contrapponendosi all’alterità, creando una competizione costante con l’altro. Questo antagonismo sociale si esplica nel contesto delle istituzioni politiche. Lo stato kantiano ha quindi il compito di promuovere il pluralismo, la libertà e le unioni sociali e lo scopo primario dei suoi reggenti è quello di garantire la stabilità politica e di garantire al popolo la rappresentatività e l’unità dello Stato in modo democratico e repubblicano. Inoltre per Kant la patria è il luogo dove si sperimenta il liberalismo individuale mediante l’uguaglianza che è il suo principio ispiratore. Quindi il filosofo tedesco promuove una politica secondo morale che è, non solo doverosa, ma anche possibile, infatti laddove una politica segua gli interessi esclusivi dell’uomo di Stato è definita una “cattiva ragion di Stato” rendendo impossibile l’avanzamento del diritto, deturpando i principi democratici e contravvenendo ai principi di “politica reale” che hanno il solo scopo di garantire la dignità dell’individuo . Bene, detto ciò , all’oggi non possiamo assolutamente affermare di vivere in uno stato kantiano e benché meno reale. 

Infatti dati gli ultimi eventi, il nostro governo continua a sopravvivere in uno stato di pura irrealtà sia politica e sia sociale. Lo sforzo fatto in queste settimane da parte del Cav. è stato infruttuoso e insoddisfacente, gettando sempre di più il nostro paese nella vergogna e nell’instabilità più totale. I principi kantiani di liberalismo, di pluralismo e di amore “razionale” verso la patria, sono stati, ancora una volta, superati da interessi privatistici e personali del Presidente del Consiglio. Il tasso di povertà, di disoccupazione e la continua crescita zero nel nostro paese, ci costringe sempre più a sopravvivere, mentre coloro che si dovrebbero occupare del nostro “ bene “ , pensano solo ad abbassare i prezzi della bouvet del Senato. 

La gente è stufa di frasi di circostanza e dei “vedremo” “abbiate pazienza” o di ministri che pensano che Noi “precari” siamo il male assoluto. E’ il momento di svegliarci, uscire dai sogni e iniziare a combattere per quei valori fondamentali che ci fanno essere “uomini” e non “ pecore”. E qua arriviamo a ciò che ho chiamato “ il sogno di Futuro e Libertà”. 

Ormai manca poco al primo settembre, e dopo un anno, Fli sembra sempre di più una ferrari in garage. La voglia e la grinta che distingueva tutti coloro che aveva aderito al progetto futurista, in meno di un anno si è trasformata da una parte in un lassismo continuo e dall’altra in un “scappa-scappa” verso isole migliori. Bene dopo un anno è il momento di dire basta e di smettere di vivere nei sogni possibili e probabili e iniziare a fare realpolitik. 

Fli deve vivere e non sopravvivere, Futuro e Libertà , dopo Mirabello, deve avere lo scatto per iniziare a cambiare il nostro paese , con o senza deputati di riferimento, perché il partito vero lo fa la gente comune, onesta e soprattutto sognatrice e non un nome preceduto da un “On.”. La gente, ormai assuefatta da ciò che potremo definire “l’ambiente esterno”( le camere ) è stanca della politica delle favole ricetta Pdl e alle promesse vaneggianti del Pd , la gente vuole una politica reale vicino alle persone e questo è e sarà il compito del nostro partito.

 Ma senza rinnovamento sarà quasi impossibile, ecco perché, sicuramente, sono e saranno fondamentali, in tutto questo, i giovani, tutti i ragazzi che onestamente hanno aderito al Fli e che continuano onestamente a crederci senza pretese o ambizioni di sorta. Tutti i ragazzi che con forza e dedizione hanno contribuito a fare crescere questo partito, pieno di sogni e di speranza , portando avanti idee innovative e problematiche reali, mettendosi veramente al servizio del nostro paese. Quindi iniziamo ad aprire questo garage , accendere la macchina e fare “ realpolitik”. Ci vediamo a Mirabello!

1 commento:

  1. Riceviamo e pubblichiamo da Gioele Barcellona, giovane militante di Futuro e Libertà, una riflessione fresca e profonda, sul progetto di Gianfranco Fini, a pochi giorni dall'importante appuntamento di Mirabello.

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