Steele, Dufner avanti Bradley dietro.
Le prime posizioni del leaderboard sono occupate da sorprese, rispettivamente 28, 34 e 25 anni per i primi tre in classifica, dietro i “vecchi” Verplank e Stricker, ex leader della prima giornata.
Eppure ieri la “restaurazione” era quasi tornata, un Luke Donald a -5, a tre buche dalla fine, rientrato nelle primissime posizioni, ha fatto segnare un bogey ed un doppio bogey alla 18, per sprofondare indietro, come Jim Furyk fuori dalla top 10 per l’ultima buca giocata in maniera pessima.
Rimpianti per tanti, Francesco Molinari, in primis, per quindici buche perfetto, cinque colpi sotto il par il suo score, poi i bogeys alla 16 ed all’ultima buca per chiudere in ventesima posizione, non per un David Toms in trance agonistica, il vincitore del 2001 del Pga Championship su questo stesso campo ha chiuso in 65 colpi, pari merito, in classifica, con lui un grande Robert Karlsson, alla carica nelle seconde nove buche ed un Charly Schwartzel, autore di un anno fantastico nei major (vincitore al Masters, top ten all’Us Open, top 20 all’Open Championship).
Deludente Adam Scott, Westwood in buona risalita, anche se frenato dai troppi errori con il putt, bene De Jonge, meglio Watney e Ben Crane, normale il terzo giro di Matteo Manassero un colpo sopra par, male Edoardo Molinari, salvo con un putt da lunga distanza alla 9 del secondo giorno (l’ultima buca per lui), svuotato dalla fatica per entrare nel taglio e ieri sei colpi sopra il par per il giro.
Campo proibitivo, ultime buche durissime, green di difficili interpretazione, ci sono tutti gli ingredienti all’Atlanta Athletic per ultimo giro ricco di emozioni fino all’ultima buca, il duo avanti a -7 non è sicuro di nulla, tutti i primi diciannove giocatori sotto par totale sono da titolo, che vinca il migliore.
Nicola Gallo segue per voi i Campioni del Golf mondiale su tutti i campi più blasonati dei più prestigiosi tornei internazionali.
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