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martedì 16 agosto 2011

L'ORA DELLE DECISIONI IRREVOCABILI - di Doyle

Andrea Agnelli ha suonato la carica; prima erano solo schermaglie verbali, battute, chiacchiere, con in mezzo l'esposto presentato alla FIGC dodici mesi fa e prevedibilmente caduto nel vuoto. 

Adesso si fa sul serio, con tanto di conferenza stampa e pool di legali al seguito. 


Ai tifosi queste cose piacciono, e la società si è probabilmente guadagnata qualche punto da spendere nel caso la squadra iniziasse il campionato in modo poco soddisfacente. 

Ai tifosi queste cose piacciono, e da matti, perchè la verità è che desiderano una Juventus arrogante e vincente, non certo simpatica, arrendevole (e perdente) come altri auspicavano negli anni scorsi. 

Bisogna però dire che l'offensiva di Andrea serve anche a ripulire quella che rimane una grave macchia per la famiglia, cioè il non aver difeso la squadra nel momento critico, nel 2006, e anzi l'aver abbandonato la dirigenza, una dirigenza vincente e aziendalista, accettando passivamente di farsi spazzare via dalle ondate di fango gazzettare e da una giustizia sportiva che non è mai sembrata, nemmeno per un secondo, al di là di ogni sospetto.

Questo fatto, se non sarà chiarito, rimarrà per sempre un mistero, e va al di là di ogni logica, visto che la Juventus come derivata Exor possiede tutti i mezzi per difendersi adeguatamente, anche in condizioni difficili, e che gli incalcolabili danni subiti dai colori bianconeri erano ampiamente prevedibili molto prima del quadriennio che abbiamo appena passato, infausto sotto il profilo sportivo e anche sotto quello economico.

La gente ragiona in modo semplice, e vuole risposte chiare: se OJ Simpson, sapendo di essere colpevole, assume Robert Shapiro e Johnny Cochran, spende una vagonata di quattrini e riesce a farsi assolvere, non si vede perchè una società che ha appena vinto il campionato con 91 punti, polverizzando la concorrenza, e soprattutto che è convinta della propria innocenza, possa mettere a libro paga un principe del foro come Cesare Zaccone istruendolo a tenere un atteggiamento remissivo, come accadde nel 2006, così da farsi rubare, insieme a due scudetti meritatissimi, anche il proprio onore. Forse non lo sapremo mai.

Ma ormai, quel che è fatto è fatto, e ciò che conta è l'oggi: davanti a nuove e importanti prove, che imprimono un cambiamento sostanziale nella contestualizzazione dei fatti, oggi Zaccone stesso sembra aver cambiato registro, e già nel 2010 aveva confessato a "Repubblica" che stava iniziando a concretizzarsi la possibilità di riaprire il processo sportivo, ma soprattutto ha cambiato registro la famiglia Agnelli, ricominciando a pensare da Juventus e per la Juventus. C'è una squadra rinnovata in campo, nel nuovo stadio, e una squadra di legali di prim'ordine, fuori dal campo, con un nuovo acquisto, Pasquale Landi, il titolare della cattedra di Diritto Amministrativo a Tor Vergata. Praticamente un top player.

E' tardi, ma non è troppo tardi.

Attacchiamo!   

1 commento:

  1. Meta e la rubrica "Cassandre" si arricchiscono di un ulteriore contributo. Accogliamo con piacere le opinioni di Doyle, che per il suo esordio sulle nostre pagine ha scelto calciopoli. Buona lettura.

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