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domenica 28 agosto 2011

ATLETICA LEGGERA, DAEGU 2011 SECONDA GIORNATA: USAIN E UNA LEZIONE INEVITABILE - di Nicola Gallo

La seconda giornata della rassegna iridata non delude le attese, anzi… se l’inizio della giornata inaugurale era stata lento e stanco, oggi sin dal mattino i colpi di scena ed anche le sorprese non sono mancate.

Non si può non cominciare dalla squalifica di Usain Bolt nella finale dei 100 mt, niente da dire sulla dinamica, il giamaicano ha anticipato lo sparo dello starter di netto, e la rabbia del fuoriclasse si è scatenata contro se stesso e nessun altro.
E sarebbe assurdo prendersela con qualcun altro, Bolt paga questi atteggiamenti buffoneschi alla presentazione ai blocchi non c’è la prova provata di una correlazione tra le boccacci, i segni di scherno verso gli avversari e l’errore odierno, ma quello che è successo è frutto di scarsa concentrazione.

Il giovane Blake ringrazia e conquista il primo oro di una carriera che, a mio parere, gli regalerà ottime soddisfazioni, forse quando Usain si sarà ritirato, dominerà come il connazionale, visto che il miglior Bolt è inarrivabile a livello cronometrico, anche se Yohan fa gli stessi tempi dell’oro olimpico alla stessa età.

Gran partenza per un Kim Collins che coglie un grande bronzo, battuto in volata da un Dix che migliora tra semi e finale, quarto Lemaitre che oggi probabilmente ha pagato una partenza lenta ed il peso del risultato da ottenere, più soddisfatto il connazionale Vicaut, bravo ad arrivare alla finale pià attesa (male Nesta Carter ultimo e mai in gara).

Ma andiamo per ordine, giornata di gare intensa senza soluzione di continuità tra mattina e sera:

l’inizio anche oggi era con una gara da medaglia, la 20 km di marcia maschile.

Alex Schwarzer era stato buon profeta, era Valery Borchin il numero uno, il russo l’ha dimostrato ampiamente, lasciando sfogare prima un Giorgio Rubino voglioso di conquistare quella medaglia troppe volte sfiorata negli ultimi anni, poi il giapponese Suzuki avanti con il nostro atleta per una decina di kilometri.

L’atleta di Ostia, probabilmente si è fatto destabilizzare dallo spauracchio del compagno di allenamenti Wang Zheng e dallo stesso russo, non una partenza forsennata la sua, erano gli altri in gruppo ad andare ad andatura lenta, ma quel suo stare allo scoperto ha attirato le attenzioni dei giudici che l’hanno sanzionato due volte per sospensione del ginocchio.

Il forte cambio ritmo da un primo cinquemila da 21:03 al secondo in 19:55, manda in tilt l’azzurro che si fa riassorbire, si scompone e viene squalificato.

A cavallo del dodicesimo-tredicesimo km il momento decisivo: Borchin si porta dietro il cinese, allievo di Sandro Damilano, scavalca il giapponese e stacca Wang Zheng per volare all’oro, dietro Vladimir Kanaykhin seleziona con il colombiano Luis Fernando Lopez il gruppetto, staccando fra gli altri un Alex Schwarzer che paga quel ritardo di preparazione che l’aveva fatto ripiegare sulla gara corta e l’altro russo Emelyanov.

Il finale non regala sorprese doppietta russa con terzo il colombiano, quarto un deluso Wang Zheng e quinto, l’altro russo a completare un gran prestazione di squadra.

Sesto il coreano Kim, per la gioia dei padroni di casa, nono Alex, contento di aver ricominciato a divertirsi, a soffrire in gara, due caratteristiche che devono essere nel bagaglio di un marciatore, soprattutto di un fuoriclasse come l’altoatesino, mentre uno sconsolato Rubino, non si capacitava del fallimento per una gara che, a sentire anche il suo mentore Sandro Damilano, ha “sentito” troppo con il risultato di aver disatteso la tattica concordata andando incontro ad un suicidio tecnico-tattico che sarà difficile da dimenticare per preparare la rivincita a Londra.

Intanto in pista e sulle pedane la giornata ha offerto diversi spunti, nelle batterie del mattino attesa per i tre moschettieri dei 110 hs, la migliore impressione l’ha data Liu Xiang, più sciolto di Robles ed Oliver comunque da rivedere in semifinale.

Nei 400 uomini, piace Lashawn Merritt che stampa senza faticare troppo un gran 44:36, battuto un pur bravo Kevin Borlee, il fratello perde dall’atteso Kirani James, ma si qualifica, come il giamaicano Gonzales, mentre piace per quanto vale ancor di più Bartolomew, il connazionale di James che con 44.82 si candida ad un ruolo di protagonista.

La stella delle batterie del giro di pista era Oscar Pistorius che avvicina il personale di Lignano e con un buon 45:39 ha accesso alle semifinali, nella sua batteria arriva al passo un McQuay infortunato, vince Chris Brown, mentre piace il britannico Rooney da rivedere in semi.

Asta e peso donne amare per le nostre, fuori lottando sia Anna Giordano Bruno sia Chiara Rosa, ambedue vucine al primato stagionali, ma troppo lontane dai loro massimi livelli.

Pomeriggio coreano vissuto sull'attesa delle semifinali e finali dei 100 uomini, ma non solo:

in apertura semifinali degli 800 uomini con Rudisha che vince a duello a distanza con Yaki (battuto nella sua serie da Aman e Lewandowski, con quarto e ripescato Yego, nella seconda serie Symmonds e Borzakovskiy sono in finale mentreKleberson non è fortunato, esce con un buon 1.45.06 solo perchè nella batteria più lenta), un 400 donne con l'ennesima "passeggiata" di Allyson Felix, si conferma ad alto livello la Montsho, esce la giamaicana Rosemarie Whyte, mentre la McCorory, regola le eterne duellanti Shericka Williams e Sanya Richards, che va in finale "solo" con il tempo di ripescaggio, acuendo i dubbi che taluni avevano sollevato ieri sulle sue reali potenzialità.

Finale del lungo donne di bassissimo livello, vince la favorita Reese con un pià che modesto 6.82, dietro Olga Kucherenko batte di un centimetro la per l'argento, fuori dal podio la Radevica, estromessa dal podio la Mironchyk-Ivanova, non approfittano del basso livello nè Kluft e Klishina, nè le esperte Maggi e Gomes finite nelle retrovie, fuori dalle prime otto.

Disco donne alla cinese Li, avanti alla solita Nadine Muller ed alla cubana Barrios, 10000 mt uomini che ha visto una fugace apparizione del grande Kenenisa Bekele, ritiratosi tristemente constatato che non era in grado di competere ai massimi livelli.

Vincitore con gran volata Jeilan sul britannico Farah che fino a poco dal traguardo ha sognato di riportare nella sua terra d'adozione la Gran Bretagna un alloro di livello mondiale, buon terzo Terga, da cui però senza Bekele ci si aspettava di più, come per lo stesso Tadese, Kirui e Tanui, insomma il Keyna oggi esce sconfitto, dopo l'abbuffata di ieri.

Dodicesimo Daniele Meucci, preceduto da un ottimo Tegenkamp, americano bianco bravo a stare con i migliori a lungo e dal portoghese Rui Silva, mentre il Decathlon, come atteso è affare yankee, vince Hardee su Eaton che più che altro con lo scotto di un 1500 corso troppo lento ha difeso per 4 piccoli punti la piazza d'onore dall'attacco del cubano Suarez, colpevole, forse, di troppa prudenza nell'attaccare troppo tardi nei 1500 finali.

Domani attesa per una finale del martello con Vizzoni in gara, ma soprattutto animata dal duello tra Murofushi e Ziorkoski, una finale dell'Asta uomini aperta ad ogni soluzione, come l'epilogo dei 100 hs al maschile con i tre grandi a fronteggiarsi, senza dimenticare un 400 donne con Felix contro tutte ed un 100 donne che oggi ha visto preliminari e quarti senza sorprese e che domani ci dirà se il dominio giamaicano continuerà anche nella velocità pura femminile.



1 commento:

  1. La protervia di Usain Bolt viene punita con la squalifica per falsa partenza nella finale dei 100 mt, Nicola Gallo ci racconta la gara più attesa della rassegna iridato e tutto quello che è successo oggi, con uno sguardo alle gare di domani.

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