Prima la Bachmann, la paladina dei Tea Pary, poi Mitt Romney, che riprova a quattro anni di distanza con il consenso del partito con il suo etablishment politico-economico ed acuendo il suo profilo moderato, ma anche Rick Perry, governatore del Texas, che proverà a rincorrere ancora una volta George D. Bush, nel 2001 ne prese il posto nello Stato degli speroni, ranch e petrolio, passando per Sarah Palin, governatrice dell'Alaska, l'eroina proprio della destra religiosa ed anti tasse come la Michele del Minesota, sul fronte repubblicano, il Presidente Obama sul fronte democratico per la riconferma.
L'Iowa caput mundi da qualche giorno, in questa calda estate americana, tra crisi mondiale e le primarie per le elezioni presidenziali di novembre 2012.
Mancano 15 mesi circa, ma ormai la lunga corsa verso la vera campagna elettorale è lanciata, le mitiche primarie in America sono una cosa seria, semmai pittoresca tra cauces e balle di fieno dell'Iowa, ma la politica tra lobby, gruppi di preghiera, tea party e bagni folla torna tra la gente a conquistarsi la nomination alle presidenziali.
Contano i soldi e ce ne voglio tanti per sostenere il peso di una corsa che soprattutto per lo sfidante al Presidente in carica è lunga e perigliosa, si vota in tutti e 51 gli stati, kilometri e kilometri su strada, aereo e treno, per gli appuntamenti stato per stato.
Ancora non siamo in tempo di caucus in America, 6 mesi sono il tempo per il primo appuntamento proprio in Iowa, ma soprattutto in casa repubblicana, la corsa è lanciata, troppo il malcontento nei confronti di Obama, che non a caso ieri è salito sul suo "Bus One" per correre nel piccolo stato e rispondere direttamente alle critiche.
Conosciamo un pò meglio i primi protagonisti dello "Straw Poll" nello stato del Mid-West (pre-primarie per essere più chiari, una sorta di selezione della selezione).
Fuori già Tim Pawlenty, l'ex governatore repubblicano del Minesota, che allo scontro con la pasionaria Bachmann è arrivato terzo dietro anche Mitt Romney, con un misero 14% che l'ha costretto alla resa anticipata.
Insomma lotta per ora tra Bachmann, Romney e Rick Perry, che giorni fa nel pieno della trattativa tra Obama e i repubblicani sui provvedimenti anti-crisi ha partecipato arrigando la folla in Texas ad una veglia-incontro di preghiera.
Intrigante la figura di Michele, leader del gruppo parlamentare ultraconservatore al Congresso che ha formato e promosso, sposata madre di 5 figli con 23 in affido, cosa che l'ha portata a lasciare l'avvocatura per fare la mamma full-time, antiabortista di pragmatica, pasdaran dei cristiani evangelici, vede come il fumo agli occhi i matrimoni gay è fiera oppositrice della riforma sanitaria presidenziale, oltre che dell'aumento della spesa, da buona conservatrice anche nel fisco.
Certo con il fantasma del ciclone Palin rischia di aver vita breve, ma l'esempio 2008 di Obama fa riflettere, lì Hilary Clinton era strafavorita da tutto, qui lo sono Mitt e Rick, portabandiera uno del partito con tutte le sue lobby collegate, l'altro con la spinta di un grande stato come il Texas e di una famiglia importante come quella dei Bush, l'unica a portare due esponenti alla Casa Bianca.
Aspettando Sarah, l'America si mette in marcia come la destra conservatrice che spera di vedere la fine della traversata del deserto durata quattro anni, Obama appare favorito contro chiunque, meno di qualche mese fa, s'intenda, ma 15 mesi sono lunghi da attraversare con una crisi economica che morde il pianeta ed in particolare gli U.S.A., la grande madre che tutto amplifica i costi come i benefici dell'economia come della poltica mondiale.
I Repubblicani scaldano i motori per sfidare Obama alle elezioni Presidenziali del prossimo anno. Meta seguirà per voi tutte le vicende, sia degli sfidanti che del Presidente in cerca di conferma.
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