Alle Olimpiadi, la nostra spedizione si contraddistingue per l'offerta a connazionali e non, nei luoghi di gara, della presenza di "Casa Italia" un luogo fisico ove ci si può ritrovare prima e dopo la gara, in terra straniera, e magari festeggiare le, poche o tante medaglie e/o allori olimpici.
Verso Daegu, sede del mondiale di atletica leggera, si fà prima a parlare di caos Italia.
Un delirio la messe di defezioni verso l'ultimo grande appuntamento prima di Londra 2012:
Andrew Howe, rotto, come al solito viene da dire in maniera caustica visto il dilettantismo con cui viene allenato (non mi si dica che sia normale che l'italo-americano, si rompa ogni volta e per lungo tempo, segno di una preparazione quantomeno non equilibrata).
Elisa Cusma, in gran difficoltà, come Alex Schwarzer che in Cina gareggerà "solo" nella 20 km di marcia, dove però agli scorsi europei e qualche settimana fa nell'ultimo test in gara, ha dimostrato di essere ben più che competitivo.
La romagnola non sarà in Cina, direi giustamente vista la scarsa competitività 2011, della finalista di Pechino negli 800 mt, idem per Giuseppe Gibilisco.
Qui il dilettantismo coglie il sublime: l'oro mondiale di Parigi 2007 e bronzo olimpico 2008, non aveva ancora il minimo "B" della Iaaf, veramente l'aveva saltato a Landau, solo che la federazione internazionale non lo aveva omologato, in quanto conseguito in una gara "in piazza", non contento Beppe e tecnici italici ci hanno riprovato ieri a Stettino (Polonia) sempre in una kermesse in piazza.
Il rischio concreto, era, che Giuseppe fosse in gara sub-judice il primo giorno di gara ai mondiali, il 27 agosto, ora dalle ipotesi siamo passati alle certezze, ieri non ha saltato neanche 5.40 quindi addio gara e minimo per i mondiali.
Assurdo, come l'allontanamento di Maurizio Damilano, tecnico storico nel settore marcia.
Il Re Mida del granaio di medaglie italiane a furia di essere emarginalizzato, ha ceduto alle lusighe cinesi, solo che nel "santa santorum" di Saluzzo oltre che gli atleti cinesi ci sono anche Giorgio Rubino, speranza della 20 km mondiale ed Elisa Rigaudo, reduce dalla maternità ed al primo test importante dopo il bronzo olimpico del 2008.
Curiosa la scena che si prospetta il 28 luglio tra un Sandro Damilano a seguire vecchi allievi, proprio Alex che da quest'anno è seguito dall'ex oro mondiale Michele Didoni, i nuovi della nazionale Cinese, senza dimenticare Giorgio ed Elisa.
Che caos !!!
A pochi giorni dall'inizio della rassegna mondiale della madre di tutti gli sport, la nazionale azzurra si presenta a pezzi. Le riflessioni di Nicola Gallo.
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